Reggio Calabria, annullata in Cassazione la condanna a Mariano Tegano, figlio del superboss Pasquale: potrà tornare in libertà

L’accusa era quella di aver diretto ed organizzato la omonima cosca operante anche in altri luoghi  del territorio nazionale ed all’estero

StrettoWeb

In totale accoglimento delle ragioni giuridiche formulate dal cassazionista Dario Vannetiello e dall’avv. Francesco Albanese – autori del presente comunicato stampa – la Suprema Corte, seconda sezione, nonostante la richiesta di inammissibilità del ricorso formulata dal Procuratore Generale,   ha annullato la ordinanza emessa in data 03.11.2023 nei confronti di Mariano Tegano dal Tribunale del riesame di Reggio Calabria.

L’accusa era quella di aver diretto ed organizzato la omonima cosca operante anche in altri luoghi  del territorio nazionale ed all’estero, traendo la fama criminale e capacità assoggettante anche dalle precedenti condotte poste in essere da Pasquale Tegano, padre di Mariano, attualmente ristretto al regime del carcere duro di cui all’art. 41 bis dell’ ordinamento penitenziario.

Apparivano granitiche le prove introdotte dalla direzione distrettuale antimafia da plurime prove captative dimostrative anche della asserita partecipazione di Mariano  Tegano agli incontri con il boss Carmine De Stefano al momento della sua scarcerazione.

Le articolate argomentazioni di diritto  formulate dal collegio difensivo hanno sgretolato il quadro  indiziante, censurando con successo la pur ampia motivazione resa dal Tribunale del riesame.

La Suprema Corte ha annullato con rinvio per nuovo giudizio innanzi al Tribunale “reggino”,  il quale sarà chiamato a decidere seguendo le indicazioni che saranno tracciate dai giudici capitolini nella interessante sentenza che a breve verrà depositata.

Con la sorprendente decisione assunta dalla Suprema Corte si apre la possibilità di un ritorno in libertà del ritenuto uomo di vertice del clan Tegano, senza sottacere che della sentenza della cassazione e del successo ottenuto Mariano Tegano  potrà beneficiare nel corso del processo principale.

Condividi