Stupro Palermo, ancora paura per la giovane: minacciata e trascinata dentro un’abitazione

La ragazza violentata a Palermo lo scorso luglio è stata minacciata con un coltello e trascinata dentro un'abitazione nel rione palermitano di Ballarò

StrettoWeb

Ancora momenti di paura per la giovane che nello scorso luglio è stata violentata da un gruppo di ragazzi. La 20enne infatti ha raccontato ai Carabinieri di essere stata minacciata con un coltello e trascinata dentro un’abitazione nel rione palermitano di Ballarò, mentre era in compagnia del suo fidanzato. Ad affrontare la ragazza sarebbero stati un giovane denunciato per un’altra violenza – di cui la vittima ha fatto il nome durante le deposizioni e che risulta indagato – e la madre di quest’ultimo, forse per costringere la ragazza a ritrattare le accuse.

Il fidanzato della giovane – secondo il suo stesso racconto – è stato immobilizzato e quando è riuscito a liberarsi è corso dai Carabinieri dove, dopo un po’, sono giunti anche la ragazza e i due aggressori. I militari stanno ancora indagando per ricostruire la vicenda, anche grazie alle telecamere di videosorveglianza. La Procura di Palermo e la Procura dei Minori hanno aperto un’indagine per violenza privata.

Le parole dell’Avvocato

“Dopo la nuova aggressione nei suoi confronti, la mia assistita è stata portata in una località segreta per tenerla al riparo da ulteriori minacce”. Lo ha detto all’Ansa l’Avvocato Carla Garofalo, legale della ventenne, che non ha potuto incontrare la sua assistita proprio perché è stata immediatamente portata via da Palermo per motivi di sicurezza. La giovane, subito dopo lo stupro di gruppo del luglio scorso, era stata inizialmente trasferita in una comunità protetta, ma dopo qualche tempo aveva fatto rientro in città, ospite di una zia.

Per lo stupro di gruppo del luglio scorso è già stato condannato con rito abbreviato a 8 anni e otto mesi l’unico minorenne del gruppo. Il 19 aprile è in programma l’udienza preliminare nei confronti degli altri sei componenti del branco.

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