Tra Stilo e NBA, Simonetti: “diffondiamo il basket in Calabria. Viola a Monopoli per vincere”

Ilario Simonetti, ala della Myenergy Viola, parla della sua esperienza a Reggio Calabria, del basket calabrese e della sfida contro Monopoli

StrettoWeb

E’ un giocatore che è migliorato tanto e lo dimostra giornalmente, tecnicamente e caratterialmente. Il ‘ragazzo di Stilo’, Ilario Simonetti, perno cardine della Myenergy Viola è stato ospite all’interno del format “Momenti neroarancio”, in onda sulla Tv Ufficiale del Club, Videotouring.

Angri-Viola: l’analisi di Simonetti

“Nei primi tre quarti, la gara è stata a senso unico, fino al più diciotto. Dopo una palla persa, qualche errore su conclusione facile da parte nostra, Angri ha preso fiducia anche grazie ad un grande tifo a favore. Ci hanno recuperato ma siamo stati bravi a rimanere lì con la testa, portandola a casa”.

Monopoli-Viola: la partita da dentro o fuori

“Pensiamo partita dopo partita. Monopoli è una squadra molto esperta e ne siamo consapevoli vista la gara di andata. C’è una sola parola: Vincere. Abbiamo perso un po ‘di punti che erano alla nostra portata. Esperienza unica e probabilmente inaspettata. Vogliamo continuare a vincere anche per rispetto nei confronti del nostro pubblico che ci ha sempre sostenuto. Siamo rimasti amareggiati dal finale della gara di andata. Non possiamo permetterci black-out ed abbiamo grande voglia di riscatto. Siamo una squadra costruita per correre, tirare e prendere rimbalzi. Se ‘pensiamo un po’ di più’, rischiamo di confrontarci con squadre più esperte e ragionatrici.

Qualche rammarico? Nessuno di noi ha dormito bene dopo le sconfitte perse agli ultimi istanti o all’ultimo tiro. C’è del rammarico ma non è ancora finita. Non abbiamo digerito quelle sconfitte ed abbiamo tanta rabbia“.

Il gruppo Myenergy Viola

Dobbiamo solo ringraziare il Coach Cigarini, sia come Coach che come persona. Posso parlare anche a nome della squadra: lui ci aiuta a correggere i nostri errori. Lo fa per noi e per la crescita della squadra. E’ miglioratissimo e bravissimo: si merita il meglio anche per la stagione immensa che ha mandato in scena – spiega Simonetti a proposito dello staff tecnico – L’anno scorso giocavo per una squadra che era ultima ed ha vinto due partite. Quest’anno mi sento un giocatore nuovo grazie al Coach ed alla società: do il massimo“.

Belle parole anche per i compagni: “Omar Seck? Pedina fondamentale per bloccare bomber Laquintana. E’ un condottiero silenzioso: “urla” a suo modo, ma dà sempre grandi consigli a tutti noi. Ci è mancato tanto durante il suo infortunio. Ilya? È un fuoricategoria. Ha sbagliato qualche tiro, siamo dispiaciuti più di lui ma è un giocatore ed un uomo da amare, dà il massimo ed è super carico per la nostra causa“.

Poi un appunto personale: “in cosa posso migliorare? La freddezza ai liberi soprattutto. Fondamentale dove posso e devo fare meglio“.

Il pubblico e la società

In merito al pubblico reggino e al supporto della società, Simonetti spiega: “sin dalla prima partita con l’Orlandina c’era tanta gente. Un entusiasmo istantaneo. Solo in poche città d’Italia c’è questo amore per il Basket. Dobbiamo solo ringraziare questa gente. La società non ci ha mai fatto mai mancare nulla. Dal Presidente al Gm, tutti vengono a vedersi gli allenamenti. E’ un qualcosa che in Italia non esiste a mio avviso”.

E suoi suoi tifosi ‘personali’: “i ragazzi dell’Eutimo Locri vengono spesso. Il mio primo Coach Euprepio Padula viene spesso a seguirmi, verrà anche a Monopoli con mio papà. Sono amanti del basket: quando sono a Stilo passo spesso da Locri ed abbraccio il Presidente Enzo, Lucia Rossi e Roberto Schirripa, grazie a loro, oggi sono qui e gioco a basket“.

Il basket in Calabria

Nel mio paesino a Stilo, nessuno conosce il basket, non c’è divulgazione. In Italia prevale il calcio. Il calcio è bello. Ma vi posso garantire che i miei amici che ho portato al basket da Stilo sono rimasti estasiati. E’ un problema di divulgazione territoriale. La Federazione non aiuta: ho letto dell’aumento dei parametri, questo non aiuta nell’ottica della fidelizzazione dei roster stagione per stagione“, spiega Simonetti.

Il Basket Nba

Durante la regular season, la difesa si vede poco o nulla E’ uno show. Ai Playoff è diverso, si difende un po ‘di più. Green dei Golden State, protagonista di gesti censurabili è, ugualmente, uno degli ultimi baluardi del vero atteggiamento difensivo e dispiace: è cambiato in peggio“, conclude Simonetti.

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