Notte di caos a Villa San Giovanni: code lunghissime per i traghetti verso la Sicilia, lo Stretto è un incubo | FOTO LIVE

Lo Stretto di Messina è un incubo in queste ore per migliaia di viaggiatori che rientrano dal ponte del 25 aprile: code lunghissime, oltre due ore di attesa per salire sui traghetti verso la Sicilia

  • traghetto stretto di messina file
    foto © StrettoWeb
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Per i detrattori del Ponte sullo Stretto, attraversare le acque di Scilla & Cariddi sarebbe una passeggiata di salute. “Ci vogliono solo 25 minuti, ed è anche pittorescoblaterano ottusamente da ignoranti patentati che, evidentemente, lo Stretto non lo hanno mai attraversato. E poi sminuiscono: “le code? Succede solo due volte l’anno, a Natale e ad Agosto“. Ma sono tutte fandonie. Perchè lo Stretto è un incubo quotidiano per migliaia e migliaia di viaggiatori. Sta succedendo anche in queste ore: a Villa San Giovanni è una notte da incubo, con tanto di forze dell’ordine mobilitate per questioni di sicurezza e pubblica incolumità.

Migliaia di veicoli sono in coda da ore per traghettare verso la Sicilia. Eloquenti le immagini in diretta, nella fotogallery a corredo dell’articolo. Le code sono lunghissime, i tempi di attesa dall’uscita dell’autostrada fino all’imbarco su un traghetto sono superiori alle due ore. A quest’attesa bisogna aggiungere i 25 minuti di traghettamento più gli altri 25 minuti per arrivare in autostrada dagli imbarchi a Messina. Significa che in queste ore (non siamo nè a Natale nè ad Agosto) il tempo che si impiega dall’uscita dell’autostrada in Calabria al ritorno in autostrada in Sicilia è superiore alle tre ore, per un percorso di appena tre chilometri che con il Ponte sullo Stretto si farebbe in meno di due minuti ad andatura turistica.

Il traffico di questa notte è dovuto al rientro dei siciliani che hanno approfittato del ponte del 25 aprile per una vacanza di 4-5 giorni in auto. Le code sono molto lunghe non solo per gli imbarchi privati della Caronte & Tourist ma anche per i traghetti di Bluferries delle Ferrovie, solitamente diretti a Tremestieri ma questa sera dirottati alla stazione marittima di Messina (porto peloritano) per lavori in corso al molo di Tremestieri.

Ma quello dello Stretto è un incubo quotidiano. Soltanto ieri l’ennesimo disservizio ha provocato il caos per i pendolari. E questi tre chilometri sono i più lunghi d’Italia, più faticosi, tortuosi e difficoltosi persino dei valichi alpini di confine. Con il Ponte sullo Stretto, invece, anche Calabria e Sicilia sarebbero collegate stabilmente all’altezza di un Paese civile e sviluppato. Sulla grande opera si fanno tante chiacchiere, molta demagogia, distribuendo enormi dosi di benaltrismo. E invece basterebbe che i No Ponte abitassero nello Stretto e viaggiassero tra le due sponde. Si stancherebbero di essere contrari dopo due giorni. Ma lo scriviamo da sempre: sono solo cavernicoli che vogliono fermare l’evoluzione, lo sviluppo e il progresso dell’umanità e di questo territorio mantenendo l’attuale arretratezza, povertà, depressione e isolamento di Calabria e Sicilia rispetto al resto d’Italia, d’Europa e del mondo.

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