Nordio: “carceri sono priorità assoluta”. E interviene anche Papa Francesco

Per Papa Francesco "il sovraffollamento delle carceri è un problema, tutelare la dignità"

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L’emergenza carceri in Italia sta assumendo connotati seri e preoccupanti. Il dibattito sul tema, travalicando la politica, si sta facendo sempre più fitto. “Il sovraffollamento delle carceri dipende da vari fattori: l’insufficienza di strutture, un eccesso di custodia cautelare e una concezione essenzialmente carcerocentrica del nostro sistema penale, fondato su un codice che reca la firma di Mussolini e del Re. I rimedi sono conseguenti e su tutti stiamo lavorando. Intanto, occorre ridurre la carcerazione preventiva, come previsto nel ddl già approvato dal Senato: oggi migliaia di detenuti sono in attesa di giudizio e molti vengono prosciolti“. Lo ha dichiarato in un’intervista a Avvenire, il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Secondo Nordio, “bisogna introdurre pene alternative per i condannati di imminente liberazione e i tossicodipendenti: pensiamo alle comunità. Ancora, servono accordi con altri Stati per consentire a detenuti stranieri di scontare nei Paesi di origine la pena“. Relativamente all’inchiesta giudiziaria sul carcere minorile Beccaria, la valutazione di Nordio è che “si tratta di una vicenda gravissima in cui sono emerse due facce opposte: quella crudele di chi avrebbe inferto inaccettabili violenze su minori affidati allo Stato; e poi la faccia più autentica della Polizia Penitenziaria, che è stata decisiva nelle indagini, sotto la direzione della magistratura“.

E in merito alle riforme, Nordio precisa che “la separazione delle carriere è nel nostro programma, quindi è un obbligo assunto nei confronti degli elettori. Il disegno di legge costituzionale sarà presentato a breve, ma non deve allarmare i magistrati. Aggiungo che il Pm non sarà mai e poi mai soggetto al potere esecutivo“.

Papa: “sovraffollamento carceri è problema, tutelare la dignità”

E anche Papa Francesco si è espresso sul tema, affermando che “il carcere è una realtà dura, e problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza“. Il Pontefice, parlando alle detenute della Giudecca a Venezia, ha invitando a “non togliere la dignità a nessuno“. Il carcere “può anche diventare un luogo di rinascita, morale e materiale, in cui la dignità di donne e uomini non è ‘messa in isolamento’, ma promossa attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità“.

Ostellari: “facciamo nostre le parole di Papa Francesco”

Facciamo nostre le parole del Santo Padre. “Il carcere può diventare un luogo di rinascita, in cui la dignità del detenuto non viene messa in isolamento“. Così il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari, che ha accolto Papa Francesco oggi presso la Casa di reclusione femminile di Venezia – Giudecca. “Proprio per questo stiamo lavorando ad una serie di riforme strutturali, innovative rispetto al passato. Con più attenzione per i tanti assuntori di sostanze stupefacenti, come pure per i soggetti affetti da disturbi psicologici e comportamentali. Più lavoro e formazione per i detenuti. Più percorsi alternativi per chi, avvicinandosi al fine pena, dimostra piena volontà di aderire a un programma trattamentale, magari presso comunità esterne, iscritte ad un albo nazionale. Sconti e premi servono a poco: chi ha sbagliato, per rieducarsi, deve essere messo di fronte al peso dei propri errori e, contemporaneamente, sostenuto nel suo cammino di rieducazione“, aggiunge.

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