Minoranze linguistiche, Ventura invita il Comune di Messina a retrocedere dalla L.482/1999

Messina, Ventura: "ho inviato fiducioso un’istanza al sindaco Federico Basile per chiedere la risoluzione di questa anomalia"

StrettoWeb

“Messina è un comune che ospita una delle comunità di minoranza linguistica storica greca ammesse a tutela dalla Legge 482 del 1999? Da un punto di vista meramente burocratico lo è dal 2012, data in cui, a seguito della delibera di consiglio comunale 42/C del 2011, l’amministrazione comunale pro tempore chiese ed ottenne dall’allora Provincia Regionale di Messina l’iscrizione all’ambito territoriale previsto da questa Legge, che tutela le lingue minoritarie storiche presenti in Italia. In realtà Messina ospita però una comunità ellenica appartenente a quelle che sono definite come nuove minoranze. Essendo stati evidentemente poggiati su un travisamento dei fatti i presupposti su cui il Comune di Messina pose le basi del proprio operato nel 2011, ho inviato fiducioso un’istanza al sindaco Federico Basile per chiedere la risoluzione di questa anomalia”. Così dichiarata in un comunicato l’avvocato Francesco Ventura, giornalista ed attivista per la rivitalizzazione linguistica presso la minoranza greca di Calabria, il quale è attualmente impegnato in alcuni procedimenti amministrativi relativi a problematiche analoghe e coinvolgenti realtà sul versante reggino dello Stretto.

Sia chiaro, l’attuale amministrazione messinese ha ereditato questo sovvertimento della mappa linguistica cittadina, ad essa dunque potrà solo andare il merito di rettificare una stortura di sistema, la quale in passato ha coinvolto anche altre realtà italiane, con casistiche già registrate ad Imperia nel 2003, a Napoli nel 2006 ed a Torino nel 2007. Ma perché è un problema importante questo della 482/1999? – spiega Francesco Ventura – Le modalità di autocertificazione volute dal Legislatore hanno fin da subito suscitato forti perplessità tra linguisti e sociolinguisti”.

“Alcuni Comuni, alle volte di propria iniziativa ed altre volte sollecitati da terzi, hanno dato vita ad una sorta di corsa all’iscrizione negli ambiti territoriali di minoranza linguistica, a volte per mero vantaggio d’immagine legato al turismo ed altre volte per diversificare le sempre più esigue risorse presenti nelle casse pubbliche. Ciò però genera tutta una serie di danni sul medio e lungo periodo ed a farne le spese sono innanzitutto i beneficiari reali della Legge 482/1999. Un passo indietro in quest’ambito sarà da parte del Comune di Messina una manifestazione concreta di responsabilità, a cui mi auguro di assistere”, conclude Ventura.

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