Messina, nomina Vice Comandate Polizia Metropolitana: i sindacati contestano, “scelta illogica”

Nomina Vice Comandate della Polizia della Città Metropolitana di Messina: la Cisl Fp Messina contesta la scelta

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“Una scelta illogica per quanto riguarda i criteri di efficienza ed efficacia che dovrebbero essere alla base di ogni scelta gestionale”. Così la Cisl Fp Messina sulla nomina del vice comandante del Corpo di Polizia Metropolitana in una nota indirizzata al Sindaco, al Direttore Generale, al Segretario Generale e al CUG della Citta Metropolitana di Messina. “In riferimento alla determina ‘dirigenziale’ a firma del comandante Giovanni Giardina – scrivono il responsabile delle politiche contrattuali della Città Metropolitana Giovanni Coledi, il segretario aziendale Giovanni Risitano e il segretario generale della Cisl Fp Giovanna Bicchieri – si fa presente in primo luogo che il Comandante non riveste la qualifica di Dirigente, pertanto, l’atto adottato, è nullo per difetto assoluto di attribuzione/competenza”.

“Il Regolamento del Corpo di Polizia Metropolitana inoltre, prevede che il Vice Comandante sia scelto all’interno del personale inquadrato nell’ex Cat. D oggi area dei Funzionari e solo in mancanza, il Comandante può nominare temporaneamente uno o più Vice Comandanti, appartenenti alla categoria C, in possesso di comprovata esperienza professionale, puntualizzando che comunque tutte le attività non potranno in nessun caso assumere i caratteri della prevalenza su quelle del profilo della categoria C”.

“Lo stesso regolamento prevede poi – proseguono i rappresentanti del sindacato – che il Vice Comandante coadiuvi il Comandante in tutte le sue funzioni e lo sostituisca di diritto in caso di assenza o impedimento. Risulta quindi palese la discrasia totale fra i vari commi dell’art. 21, in quanto con la sostituzione di diritto le funzioni potrebbero avere carattere di mansioni superiori peraltro in un organico dove di fatto non sono previste le ex Cat. D. Tralasciando il paradosso dell’art. 21, il soggetto individuato per le funzioni di Vice Comandante vista la peculiarità delle mansioni da svolgere dovrà sempre garantire l’operatività e la presenza in servizio, e non un soggetto che al di là della professionalità acquisita, qui non contestata, non potrà garantire la piena prestazione, una piena operatività in quanto presente solo per 18 ore settimanali perché Segretario Generale di una Organizzazione Sindacale. Da qui l’esigenza di non alterare anche gli equilibri sindacali esistenti all’interno dell’Ente”.

“Ecco perché a nostro avviso – concludono Coledi, Risitano e Bicchieri – si tratta di una scelta illogica per quanto riguarda i criteri di efficienza ed efficacia che dovrebbero essere alla base di ogni scelta gestionale. L’operatività del Corpo è continua e giornaliera e la programmazione può variare in base ad esigenze imprevedibili connesse alle attività di Polizia ed in nessun caso si può pensare che il Corpo possa rimanere acefalo e privo di quelle funzionalità che appartengono agli organi dove è prevista una gerarchia in linea di comando. Inoltre, si ritiene doveroso che per il funzionamento e l’operatività del Corpo siano considerate tutte le capacità e le professionalità degli appartenenti allo stesso e quindi un’eventuale scelta di un Vice Comandante debba ricadere su tutto il personale a disposizione che possa garantire la presenza, senza alcuna discriminazione”.

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