Giustizia, nuove regole per il sequestro di smartphone e tablet: “più garanzie”

Il nuovo ddl sul sequestro degli smartphone è un altro importante tassello nella riforma della giustizia avviata dal governo

StrettoWeb

Dopo il lungo e articolato lavoro della Commissione Giustizia sulle intercettazioni adesso stiamo dando concretezza ai suggerimenti ricevuti dai massimi esperti. Il provvedimento sul sequestro dei cellulari introduce nuove garanzie adeguate alla quantità e alla delicatezza dei dati conservati. La prossima settimana voteremo nuove norme sulle intercettazioni con il difensore. Mi sembra che siano due provvedimenti equilibrati“.

E’ quanto dichiarato dal presidente della Commissione Giustizia del Senato, Giulia Bongiorno, commentando l’esame in Aula del provvedimento, che la vede tra i firmatari insieme al senatore di FI Pierantonio Zanettin. Il provvedimento in questione contiene la nuova disciplina sul sequestro delle apparecchiature elettroniche come Pc, Smartphone e tablet.

Rastrelli: “il ddl sequestro smartphone garantisce indagini e privacy”

Questo disegno articolato, ambizioso e prezioso va a colmare finalmente una straordinaria lacuna dell’ordinamento, a regolamentare una materia delicatissima e raccogliere le puntuali indicazioni di tutti gli interlocutori istituzionali“. Così in Aula al Senato, Sergio Rastrelli, senatore di Fratelli d’Italia e relatore del ddl sul sequestro degli smartphone.

È un disegno di legge che vuole preservare la pienezza assoluta dei mezzi e degli strumenti di contrasto investigativo ad ogni forma di criminalità e di illegalità“, ha affermato Rastrelli, “ma vuole farlo conciliandola con la tutela estrema del diritto sacrosanto alla riservatezza di ogni cittadino“, con “l’ampliamento delle garanzie secondo i principi di proporzionalità e adeguatezza“.

Non comprendo come si possa contestare la scelta di anticipare la giurisdizionalizzazione, di rafforzarla, di affidarla ad un giudice terzo che intervenga non soltanto nel momento dell’apprensione fisica dei dispositivi digitali, ma anche e soprattutto nella fase di accesso ai dati in esso contenuti“, ha precisato Rqastrelli. “Un’intera esistenza, vita, passioni, elementi personali, relazioni, che investe non soltanto l’ultimo detentore del dispositivo, ma tutta la rete di relazioni“, conclude.

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