A Reggio Calabria la sinistra si mobilita contro il Ponte: Pd e M5S reazionari e misoneisti

Un evento organizzato dal movimento La Strada ha unito tutto il fronte della sinistra nell'inspiegabile lotta contro il Ponte sullo Stretto: una battaglia di retroguardia contro lo sviluppo e il progresso del territorio

StrettoWeb

Il Pd, il Movimento 5 Stelle e la sinistra in blocco ribadiscono la loro posizione retrograda e anti progressista mobilitandosi contro il Ponte sullo Stretto, un’opera di banale sviluppo per il territorio. Continua l’inspiegabile lotta ideologica contro un’infrastruttura pubblica, che unisce territori, agevola le comunicazioni e gli interscambi, crea lavoro e accorcia le distanze: la coalizione politica che si dice progressista ed evoluta, in realtà, si svela in tutta la propria visione reazionaria e conservativa rispetto alle attuali condizioni degradate del Sud del Paese.

In un comunicato stampa, infatti, il movimento politico La Strada (estrema sinistra) ha spiegato che “la custodia dell’Area dello Stretto, un piano di sviluppo per il territorio che integri mobilità, valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, un sì allo Stretto e No al Ponte. Sono stati questi i temi intorno a cui si è confrontata la molto partecipata iniziativa organizzata da La Strada e tenutasi presso l’aula del Consiglio Comunale di Reggio Calabria. Le numerose presenze sono state testimonianza della necessità di un dibattito pubblico sull’opera Ponte, del bisogno di ascolto da parte delle Istituzioni delle istanze e delle ragioni approfondite del No. Presenti il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, di Campo Calabro Sandro Repaci, insieme a diversi consiglieri comunali e assessori dei tre comuni. Dopo i saluti del Presidente del Consiglio di Reggio Calabria Enzo Marra e l’introduzione ai lavori del consigliere de La Strada Saverio Pazzano, sono intervenuti i senatori Nicola Irto per il PD, Giuseppe Auddino per il Movimento 5 Stelle, e, in collegamento da remoto, il deputato Angelo Bonelli per Europa Verde e Jasmine Cristallo della Direzione nazionale PD. Insieme a loro il segretario provinciale di Europa Verde Gerardo Pontecorvo e il segretario provinciale del PD Antonino Morabito, di Enzo Musolino segretario PD del circolo di Villa San Giovanni, il già consigliere regionale Mimmo Talarico del movimento Attiva Rende. Per i sindacati presenti Pino De Felice della CGIL e Aldo Libri per SUL. Tanti anche i rappresentanti della società civile, delle associazioni, dei movimenti, dei partiti tra i quali si sono segnati gli interventi di Nuccio Barillà, già assessore e consigliere comunale di RC, nonché dirigente nazionale di Legambiente per la cui associazione è intervenuto anche Angelo Raso, di Piero Idone per il WWF, di Elio Conti Nibali del comitato messinese Invece del Ponte, di Nino Mallamaci già consigliere comunale e già assessore della primavera di Reggio Calabria, di Sergio Soraci per il Comitato No Ponte di Messina, di Maurizio Marzolla della Rete No Ponte del versante calabrese, di Francesco Zuccarello del Touring Club. Insieme a loro, nell’aula consiliare gremita, tanti attivisti de La Strada, tante altre personalità della vita sociale, culturale e politica dell’Area dello Stretto, tante persone interessate a conoscere i perché delle enormi e insanabili criticità relative al Ponte“.

La Strada scrive che sono state “Chiarissime e nette le posizioni dei partiti nazionali, per un’opera che ha già tolto risorse e programmazione ai bisogni del territorio, approfondite e appassionate le analisi in tutti gli interventi. Il No ad un’opera inutile e che avrebbe un impatto estremamente negativo per il territorio è stato posto in una discussione articolata e ricca di dettagli e spunti. Tante e pressoché tutte irrisolte risultano le criticità della progettazione del Ponte, necessari risultano altre opere pubbliche e altri interventi per le due coste e per le due regioni. In questo contesto gli attivisti hanno chiesto ai rappresentanti degli enti locali, ai sindaci una chiara posizione sul Ponte, perché le ragioni fondatissime del No trovino spazio nelle sedi istituzionali competenti. Più orientate all’aspetto burocratico-amministrativo le risposte dei rappresentanti degli enti locali e meno all’aspetto politico e alle necessarie scelte e impostazioni amministrative conseguenti. Un tratto sul quale saranno necessari ulteriori confronti e su cui si è registrata, in chiusura, la disponibilità di Giuseppe Falcomatà ad un consiglio comunale aperto, come chiesto -con riferimento anche ad un consiglio comunale aperto sullo stesso tema svoltosi anni fa- da Nuccio Barillà in un intervento all’inizio dei lavori. Sarà l’occasione per ulteriori approfondimenti e per ribadire, sempre in una sede istituzionale, la linea competente di un fronte ampio e plurale, nonché unito, a cui la Strada ha saputo con autorevolezza dare voce“.

“L’iniziativa “Ponte non praticabile” organizzata dal consigliere comunale de La Strada Saverio Pazzano è stata una grande occasione di confronto in uno spazio istituzionale su un tema che, finora, l’amministrazione comunale di Reggio Calabria aveva preferito anestetizzare. Dall’assemblea, con una richiesta formalizzata da Nuccio Barillà, già consigliere comunale e già assessore con Italo Falcomatà, si è proposto un Consiglio Comunale aperto sul tema del Ponte sullo Stretto. Dopo un ampio dibattito, nel quale è emerso un notevole scollamento tra la posizione del Sindaco di Reggio e il fronte unito con le ragioni competenti del No, Giuseppe Falcomatà ha accolto la proposta del Consiglio Comunale aperto” continua La Strada.

“Un successo dell’assemblea, quindi, del quale non c’è traccia nella nota stampa diffusa -crediamo- dall’ufficio stampa del Sindaco, nel quale non si fa assolutamente riferimento al momento, all’occasione, al giorno e ai motivi che hanno portato il Sindaco ad accogliere la proposta. Sembra quasi che l’ispirazione sia venuta da sé, magari dopo una passeggiata, e non dopo l’evidente stretta dell’assemblea del primo marzo nell’aula del consiglio comunale. Non proprio un buon viatico per un confronto chiaro e franco, anzi una vera e propria grave rimozione della verità dei fatti. Peraltro una mancanza di rispetto dei tanti e qualificati ospiti, istituzionali e non, dell’altezza del dibattito e della pluralità dell’iniziativa. Su questi presupposti sarà difficile costruire un dialogo con tutte quelle parti sociali, con le realtà e i movimenti che non hanno certo bisogno di un contentino o di spazi di visibilità. Se il Sindaco ha accolto con questo stile la proposta del consiglio comunale aperto, allora non c’è granché da aspettarsi. Ci dica piuttosto la data e l’impostazione non sia una concessione, ma dia vero spazio al dissenso e al dibattito e a tutte le pluralità. Da qui valuteremo”.

Chissà se la sinistra riuscirà, per l’ennesima volta, dopo averlo già fatto nel 2006 con Prodi e nel 2012 con Monti, a bloccare il più grande investimento pubblico nella storia del Mezzogiorno d’Italia.

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