Politici spiati: “siamo di fronte a un attacco alla Repubblica e alla democrazia”

Ci sono anche Roberto Occhiuto e Marta Fascina, nell’elenco dei politici italiani spiati, secondo la Procura di Perugia, dal finanziere Pasquale Striano

StrettoWeb

Il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e quello di Perugia, Raffaele Cantone, hanno chiesto di essere sentiti dal Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura, dal presidente della Commissione parlamentare antimafia e da quello del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica in relazione alla vicenda del presunto dossieraggio di vip ed esponenti politici e del mondo economico al centro di un’indagine della procura di Perugia.

Lega: “ora audizione dei vertici della Guardia di Finanza”

“L’inchiesta sugli spioni che setacciavano illegalmente i dati di centinaia di cittadini, soprattutto di centrodestra e in particolare politici e persone vicine alla Lega, rivela un quadro sconcertante”. E’ quanto si legge in una nota della Lega. “Siamo certi che i più alti vertici delle Istituzioni sapranno intervenire con chiarezza inequivocabile e chiederemo che il Copasir approfondisca la questione in dettaglio fino alla completa chiarezza sui fatti, a partire dalle audizioni dei vertici presenti e passati della Guardia di Finanza e dell’Antimafia. Siamo di fronte a un attacco alla Repubblica e alla democrazia”, prosegue la nota.

“Siamo di fronte a un attacco alla Repubblica e alla democrazia che coinvolge Magistratura, Guardia di Finanza e giornali di sinistra, col risultato che in più di un’occasione le Procure hanno aperto inchieste basandosi su presunti scoop nati da notizie costruite a tavolino sulla base di dati ottenuti illegalmente“, conclude la nota della Lega.

Messina (Fdi): “sono metodi da Unione Sovietica”

“Dalle indagini della Procura di Perugia emerge un Dossieraggio scandaloso e illegale nei confronti dei membri del governo e dei politici di centrodestra. Sono metodi da Unione Sovietica, non a caso i politici del Pd e del Movimento 5 stelle non sono state vittime degli spioni e dei dossieraggi creati ad arte da certa stampa spazzatura”. Lo ha dichiarato ai tg il vice capogruppo FdI alla Camera dei deputati, Manlio Messina.

L’opinione di Enrico Costa

“E’ ‘giornalismo d’inchiesta’ pubblicare notizie segrete conosciute solo perché qualche inquirente le ha scaricate abusivamente da banche dati riservate? E’ una ‘fonte’ da tutelare chi, posto a tutela della sicurezza dello Stato, diffonde notizie segrete?“. E’ quanto scrive su X il deputato di Azione Enrico Costa commentando l’inchiesta della Procura di Perugia sui circa 800 accessi abusivi che il finanziere Pasquale Striano, in servizio alla Procura Nazionale Antimafia, avrebbe eseguito nelle banche dati.

Borghi: “è una cosa grave”

“Se i poteri dello Stato si infilano in una logica perniciosa di dossieraggio ai danni di vertici istituzionali, siamo al di fuori della legge e della Costituzione, e la sovranità popolare viene messa sotto scacco per finalità che a questo punto devono essere appurate e chiarite fino in fondo”. Lo scrive su X Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato. “E’ inutile girarci attorno: è una cosa grave. Molto grave, e già vista andare in scena nel recente passato ai danni di un Presidente del Consiglio in carica. In tutta questa vicenda, colpiscono tre elementi: 1. La trasmissione di materiale sensibile, e coperto da riservatezza di legge, avvenuta da parte di funzionari pubblici ai fini della sua pubblicazione. 2. Nel nostro ordinamento, le indagini non si innescano da parte della Magistratura per capriccio, discrezionalità o finalità terze. Non si pesca a strascico, sulla base di una pruderie, di una curiosità soggettiva o -peggio ancora- di una volontà di schedatura. Da quello che si legge, siamo al di fuori dell’ordinamento. 3. C’è stato un uso strumentale dei dossier? I dati sono stati ceduti a terzi, addirittura a soggetti esterni al Paese? Ci sono filiere di potere che hanno organizzato questa attività? In vista di cosa? Pressioni, regolamenti di conti, condizionamenti?”, conclude.

Condividi