Droga al porto di Gioia Tauro: Elisa Calfapietra torna libera, il tribunale del riesame fa cadere le misure cautelari

Elisa Calfapietra, dipendente di una società di spedizioni, è stata scarcerata: il tribunale dei riesame ha fatto cadere le misure cautelari

StrettoWeb

Elisa Calfapietra, che si trovava agli arresti domiciliari da oltre un mese, torna in libertà. L’accusa, per lei, era grave: traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Ora, il tribunale della libertà di Reggio Calabria ha revocato la misura cautelare dei domiciliari emessa dalla Procura. Le motivazioni saranno depositate entro 45 giorni, ma intanto la famiglia può tirare un sospiro di sollievo.

Calfapietra, 38 anni, difesa dagli avvocati Giuseppe Milicia e Rocco Carbone, si è detta fin da subito estranea ai fatti a lei imputati. E’ dipendente di una società di spedizioni e secondo l’accusa era coinvolta in un’operazione del Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza-Gico, durante la quale sono finiti in manette due funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Gioia Tauro.

Secondo le indagini condotte dal colonnello Mauro Silvari, i due funzionari farebbero parte di “un gruppo criminale – si legge nel capo di imputazione – articolato su più livelli, comprensivo di squadre di operatori portuali e doganieri infedeli, dotato di elevatissime disponibilità finanziarie allo scopo di commettere più delitti”. I doganieri, in servizio in punti nevralgici del dispositivo di controllo, quali il controllo scanner e quello “visivo” mediante apertura dei container, avrebbero consentito l’uscita dal porto di ingentissimi quantitativi di cocaina, alterando gli esiti delle ispezioni o omettendo di rilevare le anomalie nei carichi controllati.

Le misure cautelari cadute per Elisa Calfapietra fanno ben sperare: il tribunale non ha ritenuto sussistenti i motivi che hanno portato la Procura ad accusarla di traffico di stupefacenti. Si attendono ora le motivazioni dei giudici.

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