Caso Abramo, molte parole e pochi fatti: “rivendicare i diritti dei lavoratori”

I sindaci di Cosenza, Catanzaro e Crotone chiedono di essere presenti al tavolo ministeriale: "attendiamo soluzioni immediate"

StrettoWeb

Il destino dei lavoratori di Abramo Customer Care è appeso ad un filo che, dopo il sit-in di ieri, sembra inevitabilmente che si stia spezzando. Il sit-in dei lavoratori tenutosi davanti alla prefettura di Catanzaro sembra aver smosso poco le acque: i dipendenti, a rischio licenziamento per decisione del colosso TIM che sta tagliando gli appalti, pare sia prossimo.

A nulla, almeno per ora, pare sia servito l’incontro dei sindaci in Prefettura per scongiurare una situazione disastrosa per tutta la Calabria. Ci sarebbero già delle aziende disponibili per poter trasferire i dipendenti lasciati a casa, eppure ancora nessuna mossa effettiva è stata effettuata. E, a rendere la situazione ancora più tesa, è la poco chiara risposta della TIM la quale, almeno per adesso, non riesce a spiegare la sua posizione in merito al futuro di questi mandati.

L’appello dei sindaci

“Il destino di quasi mille lavoratori dell’Abramo CC é appeso ad un filo e dalla risoluzione della vertenza passa la necessità di preservare posti di lavoro che costituiscono un pezzo importante della nostra economia”. Lo affermano, in una nota congiunta, i sindaci di Catanzaro, Cosenza e Crotone, Nicola Fiorita, Franz Caruso e Vincenzo Voce.

“Le comunità di Catanzaro, Cosenza e Crotone, su cui hanno sede i diversi presidi aziendali – proseguono – hanno già avuto modo di manifestare la propria preoccupazione e la propria vicinanza ai dipendenti, assicurando pieno sostegno all’azione dei sindacati impegnati sul campo a rivendicare i diritti alla conservazione dei posti di lavoro”.

“Dopo i sit-in in Prefettura, in attesa del tavolo ministeriale convocato per il 26 marzo prossimo, nel rappresentare i territori interessati da questa vicenda, siamo pronti ad accompagnare a Roma la delegazione dell’Abramo CC che costituisce il tassello più importante e consistente del comparto call center, messo a serio rischio dall’annunciata interruzione della commessa Tim”.

“La Calabria – sostengono i tre sindaci – non può permettersi di perdere, dopo tanti anni, un punto di riferimento occupazionale in un settore che ha bisogno di essere oggetto di un’opera di riconversione e di innovazione rispetto alla quale il Governo nazionale non può girarsi dall’altra parte”.

“Le amministrazioni di Catanzaro, Cosenza e Crotone che rappresentiamo partecipano, dunque, alla mobilitazione nazionale e chiedono di poter portare, nelle forme più opportune, le istanze dei territori all’attenzione dei tavoli romani, da cui ci attendiamo soluzioni immediate per i lavoratori e proposte concrete per il rilancio del comparto”.

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