Ambulanze delle agenzie funebri, la decisione del TAR del Lazio e le polemiche in Calabria

La nota di FunerCalabria sulle ambulanze delle agenzie funebri

StrettoWeb

“Mentre la Regione Calabria blocca le aut. NCC ambulanza “l.r. 38/2023″  il TAR del Lazio le libera motivando che in via di principio, l’art. 41 Cost. afferma la piena libertà di iniziativa economica che può essere compressa solo dalla legge dello Stato per rilevanti motivi di utilità sociale, TAR Lazio n. 6068/2024”. E’ quanto si legge in una nota di FunerCalabria.

“Il TAR del Lazio ha quindi liberato tutte le aut. NCC che erano bloccate – addirittura da un provvedimento Ministeriale – per cui questa sentenza, dato che annulla un provvedimento ministeriale, ha effetti generali per ogni amministrazione comunale d’Italia!”

“Quindi riteniamo davvero incredibile il silenzio assordante della politica Calabrese, dopo 8 mesi di proteste del comparto funerario calabrese, e dunque della Regione Calabria che nella contestatissima legge regionale n. 38/2023 che va a sostituire circa 12 articoli della l.r.48/2019 in materia funeraria va a impedire, oltre a tutte le altre restrizioni contenute, la libera iniziativa NCC Ambulanza alle agenzie funebri le quali in considerazione che l’attività funebre è a carattere saltuario riuscivano a mantenersi sopperendo anche con detto servizio peraltro anche di grande utilità sociale, dichiarando una “incompatibilità” strumentale a tale provvedimento vergognoso”.

“Alla luce di questa storica sentenza riteniamo che i Comuni della Calabria e di tutta Italia debbano rilasciare le aut. NCC, anche per Ambulanza, perchè non sussistono rilevanti motivi di utilità sociale per cui non debbano essere rilasciate, anzi, dette aut. sono di utilità sociale e ricordiamo che in Italia anche le Misericordie svolgono servizi funebri, ambulanze, hanno in gestione ospedali e cimiteri motivi per cui non vediamo dove possa essere l’incompatibilità per noi che facciamo la medesima cosa solo sul servizio ambulanza NCC non pubblicistico”.

“La Legge regionale della Calabria 48/2019 integrata con la l.r. 38/2023 di fatto è una misura adottata appannaggio degli interessi economici di una specifica e ben individuata categoria di operatori a discapito delle piccole imprese calabresi operanti nel medesimo settore”.

“Continueremo a protestare fermamente manifestando anche al prossimo Consiglio Regionale  chiedendo alla politica regionale di rimuovere dalla L.R. 38/2023 quelle situazioni malcelate che di fatto favoriscono la grossa impresa annientando così la concorrenza e le piccole imprese innescando “una pericolosa lotta” commerciale interna tra le ditte creando così dentro al comparto una netta spaccatura, sociale e commerciale, tra grosse e piccole imprese che porterà solo problemi gravissimi di varia natura e di cui oggi iniziamo, purtroppo, a vederne gli effetti negativi”.

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