Viadotto Ritiro, la denuncia: “si sta consumando l’ennesima pantomima che offende l’intelligenza dei messinesi”

Messina, la denuncia: "in merito ai lavori del Viadotto Ritiro si sta consumando, sulla pelle della città e dei lavoratori, l’ennesima pantomima che offende l’intelligenza dei messinesi"

StrettoWeb

“In merito ai lavori del Viadotto Ritiro si sta consumando, sulla pelle della città e dei lavoratori, l’ennesima pantomima che offende l’intelligenza dei messinesi. La verità dei fatti è che il fantomatico 95%, che secondo il Cas e la Toto costruzioni è la percentuale di realizzazione dell’opera, è un numero ibernato che, incredibilmente, non progredisce da moltissimi mesi. Dobbiamo, invece, registrare che le responsabilità del Cas, committente dell’opera, e della Toto costruzioni, azienda appaltante, sono enormi ed è alquanto imbarazzante il balletto che si sta consumando pubblicamente sull’ipotetica data di conclusione dell’opera, nonché sulle cifre vantate dalla Toto. Purtroppo, in questa situazione desolante, sono molti i lavoratori della Toto costruzioni che si stanno dimettendo e lasciano il posto di lavoro: l’ultimo in ordine di tempo è avvenuto nella giornata di ieri, a causa di un clima lavorativo complicato e compromesso“. E’ quanto hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale della UIL Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica.

“In questo quadro, è decisamente preoccupante la decisione assunta dalla Toto costruzioni di respingere la proposta del Cas di procedere all’effettuazione di un turno lavorativo aggiuntivo che avrebbe previsto lo svolgimento di attività e lavorazioni nel cantiere fino alle ore 24.00. Questa scelta, a nostro avviso, chiude definitivamente ogni residua speranza di concludere il Viadotto Ritiro entro il mese di giugno e condanna la città e i cittadini all’ennesima estate infernale dal punto di vista della viabilità. Davanti a questa pagina caratterizzata da chiacchere, parole al vento e impegni sistematicamente disattesi è assordante il complice silenzio di tutte le Istituzioni che sembrano vivere in un altro emisfero”, conclude la nota.

Condividi