Reggio Calabria, Germanò: “Falcomatà sulle piste ciclabili è tragicomico”

Reggio Calabria: le parole di Franco Germanò, storico esponente della destra reggina su Falcomatà e le piste ciclabili

StrettoWeb

“Incredibile ma vero, è successo davvero…Da ieri sera abbiamo preso atto che nella nostra Reggio il sindaco Falcomatà, arrabbiato per come si stanno realizzando le piste ciclabili in città, lancia accuse pesantissime verso chi si sarebbe reso responsabile di tanta vergogna e scopre che le responsabilità sono in capo a chi amministra la città”. E’ quanto pubblicato su facebook da Franco Germanò, storico esponente della destra reggina.

“Per un attimo la realtà politica reggina sembrerebbe essersi capovolta: vuoi vedere che all’insaputa di tutti si è tornati al voto e, avendo vinto il centrodestra, Giuseppe Falcomatà è un coraggioso Consigliere Comunale d’opposizione che denuncia pubblicamente le malefatte dell’amministrazione cittadina? Se non fosse tragicomica, la vicenda potrebbe rappresentare la consacrazione di Giuseppe Falcomatà quale leader dell’opposizione ma a Giuseppe Falcomatà stesso”.

“La realtà però è ben altra. È il disperato tentativo di chi è consapevole che la città non ne può più di un’ amministrazione inadeguata, disattenta e colpevolmente distante dai reali bisogni dei cittadini. Ma può mai il Sindaco, nel disperato tentativo di ricostruirsi una immagine positiva, provare a far credere di avere scoperto dalle denunce e segnalazioni di cittadini e giornali l’obbrobrio che si sta realizzando in tante arterie della città? Ma davvero può far credere che anche in questo caso le responsabilità sono sempre di altri? È mai possibile che non voglia ammettere che il progetto esecutivo di ogni opera viene approvato dalla Giunta Comunale? Una Giunta costruita casella per casella proprio da Falcomatà”.

“Ci sono evidentemente enormi responsabilità politiche oltre che dei tecnici coinvolti. Chi ha l’onore di essere il primo cittadino ha l’obbligo di chiedere scusa alla città ogni qualvolta si rende conto di errori commessi, il tentare di addossare le colpe solo ad altri non meglio identificati soggetti non è certamente degno del ruolo rivestito”.

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