Carnevale sacrilego in provincia di Messina, statua di Padre Pio con una maschera terrificante

Carnevale sacrilego in provincia di Messina, il consigliere comunale di Torregrotta: "sento ancora un dolore sordo al centro del petto"

StrettoWeb

Ha creato sdegno e sconcerto quanto successo nel giorno di Carnevale a Torregotta, in provincia di Messina. Una maschera terrificante è stata inserita sul volto della statua di padre Pio, da parte di ignoti che probabilmente volevano suscitare scalpore e fare uno scherzo.

Pavasili: “sento ancora un dolore sordo al centro del petto”

Indignata il consigliere comunale Antonella Pavasili, la quale in un post sui social, ha scritto: “ho molto riflettuto prima di pubblicare questa foto scattata da un amico che mi ha autorizzata a pubblicarla. Ho molto riflettuto perché sento ancora un dolore sordo al centro del petto. Come se mi avessero sferrato un pugno violentissimo o come se mi avessero accoltellata. Io ricordo benissimo quando quella statua di Padre Pio venne posta all’ingresso della piazza Unità d’Italia di Torregrotta. Ricordo l’impegno di tante signore a ricercare i fondi. Una raccolta lunga e paziente, sostenuta dalla profondissima fede e dal particolare affetto che legava loro e tantissimi credenti a padre Pio”, rimarca Pavasili.

“Statua ridicolizzata”

“Vedere quella statua ridicolizzata da un gruppo di ragazzini in vena di scherzi idioti, con quell’orribile maschera a coprire la sua barba, i suoi occhi dolci, il suo volto buono è semplicemente insopportabile. E mi chiedo come la mente e il cuore puro di ragazzini imberbi possa aver concepito simile sacrilegio. Mi chiedo di quali valori siano stati nutriti, quali siano i loro sogni, se ne hanno qualcuno, quali i loro sentimenti. E poi penso ai loro genitori. Alla vergogna che proverebbero se sapessero che i loro figli hanno fatto una schifezza del genere. Al senso di colpa per non aver capito il loro disagio, la loro oscena superficialità, la loro capacità di offendere il sentimento religioso di migliaia di persone”, conclude Pavasili.

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