Violenza nel reggino, a Varapodio aggredito parroco dopo la messa: “la Calabria migliore è con lui”

I messaggi di solidarietà del vescovo Giuseppe Alberti e del sindaco di Taurianova Roy Biasi a don Giovanni Rigoli, aggredito ieri sera

StrettoWeb

Ieri sera, dopo la messa che si è svolta nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Varapodio, il parroco don Giovanni Rigoli è stato aggredito. Gli aggressori, a quanto si apprende, avevano partecipato alla funzione. Le autorità sono state subito allertate e sono giunte sul posto. Il sacerdote, portato al pronto soccorso di Gioia Tauro, è sotto stretta osservazione. La notizia è stata confermata dalla Diocesi di Oppido-Palmi.

Il vescovo, monsignor Giuseppe Alberti, ha condannato l’aggressione ed espresso vicinanza a don Giovanni. “Siamo profondamente sconvolti da questo atto di violenza contro uno dei nostri sacerdoti – ha riferito il vescovo -. Gli attacchi contro i membri del clero non solo colpiscono la persona coinvolta, ma feriscono anche la fede e la spiritualità della nostra comunità. Certe azioni azzerano l’impegno spirituale di ogni individuo e quando permettiamo che simili azioni prevalgano, rischiamo di invalidare la fede stessa che ci unisce“.

Il sindaco Biasi: “non lo lasceremo solo”

Sgomento ha suscitato, tra gli amministratori di Taurianova, la notizia dell’aggressione subita da don Giovanni Rigoli, il parroco di Varapodio vittima di un pestaggio avvenuto a margine di una funzione religiosa. Il sindaco Roy Biasi, una volta appresi i contorni della vicenda – che riguarda un religioso nato e cresciuto nella cittadina della Piana, dove ancora è residente – tramite l’assessore Massimo Grimaldi ha voluto trasmettergli un messaggio personale e a nome dell’intera giunta.

Si tratta – afferma il primo cittadino – di un gesto inqualificabile che condanniamo apertamente e coralmente facendoci anche interpreti dell’intera comunità taurianovese che in queste ore vuole stare vicina ad uno dei figli più apprezzati per la sua bontà d’animo e per il suo carisma spirituale. Accompagniamo a questa solidarietà umana anche l’esortazione affinché più larga possibile sia la condanna del gesto, in modo da ridare a don Giovanni la serenità per continuare la sua pastorale, certi come siamo che il vescovo mons. Alberti saprà trasmettergli anche il giusto incoraggiamento che equivale a non farlo sentire solo e fargli capire che la Calabria migliore è con lui“.

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