Reggio Calabria: incontro con la Sicilia nelle fonti archeologiche

Sesto e ultimo approfondimento sulla storia antica promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca “Pietro De Nava”

StrettoWeb

A conclusione della mostra libraria e filatelica “Civiltà del Mediterraneo/per servire alla Pace” presso la Villetta De Nava, si terrà giovedì 1 febbraio con inizio alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Villetta De Nava, il sesto e ultimo approfondimento sulla storia antica promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca “Pietro De Nava”, e patrocinato dal Comune di Reggio Calabria. Tema della lezione del Prof. Luigi Maria Caliò, Associato di Archeologia Classica presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania “La Sicilia e il Mediterraneo tra IV e III secolo a.C: le fonti archeologiche”.

Lo studioso ha partecipato a importanti scavi a Camiro (Rodi), a Gortyna (Creta), a Castiglione di Paludi (Cosenza), Larino (Campobasso), al Santuario di Saturo (Taranto), e dal 2012 a oggi ad Agrigento con lo scavo del Tempio ellenistico-romano presso l’area centrale della città che prevede lo studio topografico, lo studio dell’architettura e della ceramica, lo scavo a Byllis e valle del Vlora (Albania), e ancora i progetti Egnazia e Pompei.

La conversazione verterà sulla Sicilia che tra il regno di Agatocle e quello di Ierone vive una fortunata stagione. Le città crescono di numero e si monumentalizzano; nuovi spazi celebrano i regnanti e creano quinte alle grandi manifestazioni pubbliche. Agrigento realizza il proprio edificio teatrale all’interno di una delle piazze più grandi del Mediterraneo e altre città realizzano ampie agorai, ginnasi, portici, templi. Tuttavia la Sicilia si trova protagonista di conflitti terribili e partecipa attivamente alle vicende della guerra annibalica.

Il contrasto tra Romani e Cartaginesi, l’organizzazione della provincia, la resistenza del regno di Ierone offrono all’archeologo un interessante campo di indagine nel quale diversi approcci culturali trovano alla fine del III secolo una nuova sintesi che si può leggere negli esiti urbani e architettonici. In occasione dell’incontro prosegue l’esposizione al pubblico dell’opera del canonico e cantore del Duomo il reggino Giuseppe Morisani, le cui “Inscriptiones Reginae dissertationibus inlustrate” o “Marmora regina dissertationibus inlustrata” (1770) costituiscono un’opera fondamentale per conoscere la storia di Reggio. Condurrà il Prof. Amos Martino, Responsabile Anassilaos.

Condividi