Messina: inaugurazione dell’anno giudiziario, le riflessioni del presidente Lombardo su mafia e devianza giovanile

Messina: inaugurazione dell’anno giudiziario, la relazione del presidente di Corte d'Appello Lombardo

  • Inaugurazione anno giudiziario messina (2)
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StrettoWeb

Inaugurazione dell’anno giudiziario questa mattina a Messina. Nella relazione di Luigi Lombardo, presidente della Corte d’Appello, sull’amministrazione della giustizia nel distretto della città dello Stretto emergono tante criticità. “Le scoperture d’organico e l’incertezza sulle date di effettiva copertura dei posti vacanti – afferma nella relazione Lombardo – incidono pesantemente sull’organizzazione, sulla programmazione dell’attività e sulla produttività degli uffici stessi, costringendo a piani di gestione basati su dati incerti e rendendo più difficile l’incremento della complessiva produttività dell’ufficio e il recupero dell’arretrato. Nonostante tali criticità, va dato atto che gli uffici giudiziari del distretto della Corte di appello di Messina hanno mostrato una buona tenuta nella gestione del notevole carico di lavoro gravante su ciascuno di essi”.

Edilizia giudiziaria

“I locali degli Uffici giudiziari allocati a Palazzo Piacentini- afferma Lombardo- sono assolutamente insufficienti; i magistrati e il personale amministrativo sono stipati in stanze che hanno financo quattro postazioni di lavoro“. Il presidente Lombardo sottolinea che si “registrano importanti passi in avanti con il recente trasferimento della sezione lavoro e del giudice di Pace nel palazzo ex Inps e l’acquisto dei due immobili in via Garibaldi dove, in futuro, saranno trasferiti altri uffici. Rimane insoluto – aggiunge – il problema dell’immobile di via Trento, adibito ad archivio. L’immobile è molto degradato e privo di un sistema antincendio funzionante. Sono allo studio diverse soluzioni. Quanto al palazzo Piacentini, sono stati deliberati i lavori di efficientemente del gruppo elettrogeno e dell’impianto antincendio”.

Devianza minori

“Nell’area metropolitana si registrano situazioni di emarginazione e di rischio di devianza, anche trasversale, ai vari livelli sociali, per mancanza di sufficienti servizi educativi, scolastici, sociali e sanitari deputati a prendersi cura della integrazione dei minorenni nel gruppo dei pari e in un sano contesto familiare e cittadino. Alcune periferie della città sono luoghi di perdurante emarginazione, ambienti inadeguati alla socialità, anche di tipo scolastico, e alla positiva aggregazione negli spazi pubblici”. Lo afferma la relazione del presidente della Corte d’Appello di Messina Luigi Lombardo. “Allarmante anche il consumo di droga che interessa una popolazione minorile sempre più numerosa e che dà luogo all’incontro perverso di minorenni tossicodipendenti con gruppi di altri minorenni dediti alla spicciola commercializzazione della droga, che inevitabilmente alimenta e arricchisce la criminalità organizzata”, evidenza Lombardo. “I procedimenti sopravvenuti- prosegue Lombardo – sono risultati 1.156, in aumento del 32% rispetto all’anno precedente (erano 873). Grande è stata però la capacità dell’ufficio di incrementare la risposta a tale sopravvenienza, risultando definiti 903 procedimenti, pari al 45% in più rispetto all’anno 2021/2022 (erano 621) mentre nel settore penale minorile si assiste ad un flessione. Le nuove iscrizioni sono state 342, diminuite del 10% rispetto all’anno 2021/2022 (erano state 382) anche se sono stati trattati «numerosi procedimenti per vicende di notevole allarme sociale».

Mafia

“E’ rimasta immutata la struttura della criminalità organizzata nel territorio del Distretto, con sodalizi criminosi che si spartiscono il territorio e le relative aree di influenza”, afferma Lombardo. “Nel territorio della fascia tirrenica le organizzazioni criminose sono strutturate ed operano con metodi del tutto omologhi a quelli di Cosa Nostra palermitana, con la quale da tempo intrattengono intensi rapporti. Si tratta dell’area nella quale opera la mafia barcellonese, che conserva il proprio rapporto – storicamente continuo – con la mafia palermitana, nonostante quest’ultima oggi risulti notevolmente indebolita rispetto al passato”.

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