Mentana e quella “spedizione serale ad Arcore” per convincere Berlusconi a non entrare in politica

Enrico Mentana, racconta in un'intervista al Corriere della Sera cosa accadde quasi 30 anni fa, quando Silvio Berlusconi decise di scendere in politica

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Ricordo una spedizione serale ad Arcore, a metà dicembre. Con me c’erano Gori, direttore della rete, Monti, direttore di Panorama. Con Letta e Confalonieri a cena provammo a convincere Silvio a non andare fino in fondo, a non entrare in politica“. Il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, racconta in un’intervista al Corriere della Sera cosa accadde quasi 30 anni fa, quando Silvio Berlusconi scese in politica. Dall’altro lato, invece, erano molto quelli che spingevano per un ingresso in politica del Cavaliere. Ad incitare il futuro leader di Forza Italia erano “Ferrara, Sgarbi, parlandone con rispetto Fede, e Liguori“, ricorda ancora Mentana.

Marcello Dell’Utri, spiega Enrico Mentana, “fu il vero fondatore di Forza Italia e non per la capacità organizzativa: perché capiva di politica più di Berlusconi“. Bettino Craxi, invece, a “posteriori non fu beneficiato dall’avvento di Berlusconi. So che diceva: ‘ci siamo fatti per 40 anni un mazzo così per il 10%, poi arriva lui e bum bum’“.

E Mentana parla anche di alleanze politiche. “Berlusconi vedeva l’autostrada che noi non vedevamo e fece una cosa, tenere insieme Lega, fascisti e Publitalia, che era come mettere insieme i tifosi dell’Inter, della Juventus e del Napoli“, spiega. Silvio Berlusconi, ricorda Mentana, vedeva Antonio Di Pietromolto simile a sé. Non per caso provò a farlo ministro, incontrandolo nello studio di Previti“. Secondo Mentana il leader di Forza Italia ha mancato la rivoluzione liberale “per un deficit di liberalismo suo e dell’Italia“.

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