Israele, salta la maratona della Memoria: c’era anche la Calabria, “è aberrante”

Le parole del presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, alla presentazione delle iniziative del Giorno della Memoria

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Per motivi di sicurezza non abbiamo potuto organizzare la maratona della Memoria. Sono liberi di manifestare coloro che alzano il braccio per il saluto romano e lo squadrismo dei centri sociali, quasi tutelati da una libertà costituzionale. È aberrante che la cittadinanza non possa correre liberamente. È un impegno di coerenza su cui chiediamo attenzione”. Lo ha detto la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, alla presentazione delle iniziative del Giorno della Memoria patrocinate dalla Presidenza del Consiglio, spiegando che per l’organizzazione erano state coinvolte “due città della Calabria”.

Avevamo già organizzato la maratona, poi abbiamo capito che era troppo pericoloso, i comuni non volevano rischiare di trovarsi un delirio. Basta vedere cosa è successo a Vicenza…”, ha spiegato Di Segni, a margine della conferenza stampa a Palazzo Chigi, ricordando che la corsa di 5 o 10 chilometri “è stata promossa per molti anni in diverse città, come Roma, Bologna, Torino, Livorno, Milano“.

L’idea quest’anno “era di farla in Calabria. Abbiamo contattato due città. Dopo il consulto con gli esperti di sicurezza e il consulto con il Comune si è deciso di rinunciare. Non è che il governo ha detto no a noi e sì a loro perché non è attento – ha raccontato ancora riferendosi alle manifestazioni citate prima -. È che il risultato della convivenza è: loro sì, e noi no. Che poi noi siamo non solo gli ebrei, ma tutta la cittadinanza, corrono anche bambini, famiglie con le carrozzine. È una manifestazione spensierata e allegra, pensata per spezzare l’approccio alle cerimonie lugubri, per dire che siamo vivi e corriamo liberi, come non portavamo fare nel ’43 o nel ’38“.

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