“Sull’autonomia differenziata inserita in costituzione dalla riforma del titolo V fatta dal Pd cioè dalla sinistra a maggioranza nel 2001, serve a partire da Sud chiarezza e verità, anche nell’analizzare chi la demonizza perché non l’ha studiata o letta o chi lo fa strumentalmente per continuare ad esercitare un ruolo in questa storica dicotomia nord-sud. La legge cornice approvata con gli importanti emendamenti di Fratelli D’Italia che nella coalizione è il garante dell’unità nazionale, regola come le Regioni possono chiedere intese al Governo che devono comunque passare al vaglio del Parlamento“. Sono le considerazioni del senatore Fausto Orsomarso a seguito del passaggio in Senato del ddl Calderoli.
“La legge stabilisce soprattutto di fissare i LEP – livelli essenziali delle prestazioni (ad oggi impari per tante regioni soprattutto del sud perché basati su spesa storica) passando dal concetto di spesa storica a costi standard: vuol dire che a Bolzano come a Palermo un diritto e un servizio tipo asili nido deve prevedere le stesse risorse. E’, proprio nel curare il principale interesse nazionale, un meccanismo articolato e complesso con tante garanzie e anche controllo che noto viene commentato da molti senza neanche conoscerlo e senza nemmeno comprendere che per la prima volta nella storia repubblicana offre maggiori opportunità al Sud“.
“Richiedere autonomia territoriale su una o tutte le 23 materie concorrenti previste nell’articolo 117 della costituzione significa avere in primis la consapevolezza, la determinazione e il coraggio di assumersi le proprie responsabilità senza più alibi.
C’è la legittima aspirazione di accelerare ancora di più le dinamiche economiche dell’area Nord del Paese ( dove tanti italiani anche calabresi hanno scelto di contribuire allo sviluppo economico dell’Italia e dove liberamente vivere perché io sento Milano mia quanto Cosenza) che è già inserito nei circuiti internazionali moderni e vuole correre ancora di più”.
“E c’è direi l’opportunità che finalmente nel South Italy si affermi un principio di responsabilità poco frequentato non solo dalla classe politica ma anche dalla società civile e dal nostro corpo sociale ed economico che guida quando si trasferisce al Nord le principali aziende, le professioni , le accademie. Dopo 50 anni di questo regionalismo, che negli ultimi anni ha ancora di più acuito le differenze, per noi è arrivato il tempo della consapevolezza, dell’orgoglio e della competenza da esprimere anche alle nostre latitudini”.
“De Luca in Campania urla e su 9 miliardi di fondi 2104-2020 ne ha impiegato e con scarsa qualità della spesa solo 3,5. Così in Calabria e in Sicilia. Voglio ricordare che durante la Pandemia con Jole presidente e poi con Occhiuto da assessore regionale ho lavorato perché non fossimo perennemente ultimi. Digitalizzai Fincalabra perché nessuno dovesse più prostituirsi alla politica o a qualche dirigente per poter richiedere e avere i contributi economici (distribuendo con pagamenti quasi immediati 300 milioni di euro di sostegno ad imprese e professionisti)”.
“Sulla cassa integrazione in deroga pur non avendo le piattaforme tecnologiche della Lombardia, coordinammo con i dirigenti un gruppo di lavoro nutrito di funzionari che lavorarono anche il 25 aprile e il primo maggio e la Calabria era per la prima volta terza nelle classiche nazionali mentre la Lombardia tra le ultime. Solo alcuni esempi per ricordare a noi stessi che i nostri difetti e i limiti di tanta classe dirigente di centrosinistra come di centro destra e della relativa società civile che vota con una logica ancora medievale sono stati e sono ancora oggi tra le principali motivazioni di questo divario e non del legittimo orgoglio di un Nord che abbiamo contribuito grazie a Dio a fare grande anche noi“.
“E’ il tempo di riaffermare i punti di forza della Calabria Straordinaria mentre si combattono e risolvono i punti di debolezza. E’ il tempo di un South Italy che guardi al mediterraneo e all’Europa in maniera unitaria per come la storia ci insegna. Ci vorranno almeno 10 anni per realizzare appieno le intese e assumerci responsabilità su materie su cui possiamo produrre più Pil che al Nord come su Energia solare o altro. A noi sta il compito di farci trovare pronti”.