Appalti e corruzioni, bufera sul Pd: 11 misure cautelari, coinvolto anche Seby Romeo | NOMI e DETTAGLI

Le perquisizioni hanno consentito di bloccare le presunte procedure illecite: l'appalto venne revocato dalla nuova Giunta di Pozzuoli

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Concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, traffico di influenze illecite e turbata libertà degli incanti: è quanto la Procura di Napoli contesta, a vario titolo, a undici indagati, tra esponenti politici, amministratori locali e imprenditori a cui la Guardia di Finanza e della Polizia di Stato hanno notificato altrettante misure cautelari. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Napoli su richiesta dell’ufficio inquirente partenopeo.

Figurano Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Pd e attualmente dirigente della Regione Campania, e l’ex sindaco di Pozzuoli (Napoli) Vincenzo Figliolia, già coinvolto in un’altra analoga indagine, tra le persone arrestate dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e dai poliziotti della Squadra Mobile di Napoli. Undici le misure cautelari emesse.

I presunti illeciti sono stati scoperti dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito di un’altra attività investigativa su presunte turbative nella gara relativa alla concessione pluriennale del Rione Terra di Pozzuoli per la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero. I fatti al vaglio dei magistrati della seconda sezione – “Reati contro la Pubblica Amministrazione” – della Procura di Napoli (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno, sostituti procuratori Immacolata Sica e Stefano Capuano) riguardano, quindi, turbative nella gara per la concessione del Rione Terra di Pozzuoli; ipotesi di corruzione per l’aggiudicazione di altra pubblica concessione; presunte intermediazioni illecite sia per l’affare della conversione in struttura alberghiera del Rione Terra e anche per altri appalti pubblici.

Gli arresti ai domiciliari invece riguardano due collaboratori dell’imprenditore Musella: si tratta di Salvatore Della Corte e di Gianluca Flaminio. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece è stato notificato Giovanni Bastianelli (all’epoca dei fatti direttore esecutivo dell’Enit), al dipendente del comune di Pozzuoli Angelo Tortora (ritenuto collaboratore di Figliolia), ad Antonio Carrabba, collaboratore di Musella e a Sebastiano Romeo, ex consigliere della Regione in Calabria e candidato a segretario provinciale del Pd a Reggio Calabria, e a Luciano Santoro, anche lui del Partito Democratico, candidato alla segreteria Provinciale Pd di Taranto, ex assessore comunale a Grottaglie ed ex consigliere provinciale a Taranto.

Appalti e corruzioni, da imprenditore denaro ad ex dirigente Pd

Dalle attività investigative della Squadra Mobile di Napoli e della Guardia di Finanza di Napoli che oggi hanno portato all’esecuzione di 11 misure cautelari nei confronti di politici, amministratori locali e imprenditori – sarebbe emerso che, per aggiudicarsi, nel Rione Terra di Pozzuoli, la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero, l’imprenditore di Pozzuoli, Salvatore Musella avrebbe corrisposto denaro e altre utilità, con cadenza periodica, Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Partito Democratico e attualmente dirigente della Regione Campania.

Grazie alla intermediazione di Oddati e al contatto privilegiato di Musella con il sindaco protempore di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia sarebbe quindi stata manipolata l’aggiudicazione della concessione del Rione Terra anticipando a Musella i requisiti di partecipazione alla gara. Non solo: secondo gli investigatori della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza, sarebbe stata anche predisposta l’individuazione dei partner dell’imprenditore puteolano, la designazione dei componenti della commissione di valutazione delle proposte.

Tutto però è stato sventato dalle dall’inchiesta che oggi ha portato il gip di Napoli a emettere undici misure cautelari. Sempre secondo gli inquirenti Musella sarebbe stato aiutato dai suoi stretti collaboratori Salvatore Della Corte, Gianluca Flaminio e Antonio Carrabba), da un dipendente del Comune di Pozzuoli (Angelo Tortora), da Giorgio Palmucci presidente protempore di Enit, componente della Commissione valutatrice delle offerte per l’aggiudicazione della concessione, oltre che da Giovanni Bastianelli, all’epoca direttore esecutivo dell’Enit. Musella avrebbe anche beneficiato dell’intermediazione illecita di Oddati anche con Luciano Santoro (ex consigliere provinciale di Taranto) e con Sebastiano Romeo (ex segretario provinciale del PD di Reggio Calabria) nell’ambito di appalti per la ristrutturazione, rispettivamente, di “Palazzo Carducci” a Taranto e del complesso scolastico “B. Chimirri” di Catanzaro.

Appalti e corruzione: auto e abiti sartoriali a ex dirigente Pd

L’imprenditore puteolano Salvatore Musella, arrestato oggi nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato di Napoli, utilizzando collaboratori e dipendenti avrebbe corrisposto una lunga serie di favori finalizzati all’aggiudicazione di un importante appalto a Pozzuoli, quello per la realizzazione e gestione di un imponente complesso turistico-alberghiero sulla Antica Rocca della città puteolana.

Secondo gli inquirenti della Procura di Napoli, per mettere le mani sull’Antica Rocca di Pozzuoli, insediamento che si affaccia sul Golfo sovrastando il porto, sgomberato a causa del bradisismo e poi interamente ristrutturato, avrebbe versato periodicamente somme di denaro all’ex dirigente nazionale del Pd Nicola Oddati. Ma non solo: gli avrebbe messo a disposizione delle vetture (tre) a per l’uso personale; regalato abiti su misura e soggiorni in hotel, anche per la sua compagna, oltre a ristrutturazioni edili per se e per lei. Musella e Oddati sono stati arrestati oggi insieme con l’ex sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e con l’ex presidente dell’Enit Giorgio Palmucci, componente della Commissione valutatrice delle offerte per l’aggiudicazione della concessione.

Appalti e corruzione, gip: “a Pozzuoli ci fu disinvolto malaffare Appalto ‘saltò’ grazie a perquisizioni GdF e Ps del 2022”

E’ emerso uno spaccato di disinvolto malaffare radicato intorno al comune di Pozzuoli e in altri luoghi per assicurare corsie preferenziali nell’aggiudicazione di appalti pubblici“. Sono eloquenti le parole che il gip di Napoli Antonio Baldassarre, usa nell’ordinanza con la quale oggi ha disposto 11 misure cautelari, notificate dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Napoli nell’ambito di un’indagine che ha portato in carcere Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Pd e attualmente dirigente della Regione Campania, l’ex sindaco di Pozzuoli (Napoli) Vincenzo Figliolia, Giorgio Palmucci, ex presidente di Enit e l’imprenditore puteolano Salvatore Musella.

Tutto ruota sulle intercessioni e le agevolazioni messesi in moto – secondo gli inquirenti – per l’assegnazione dell’appalto per la realizzazione e la gestione di un importante complesso turistico alberghiero che doveva sorgere sull’Antica Rocca della città puteolana. Dall’attività investigativa sono poi emerse altre presunte irregolarità relative all’assegnazione di appalti anche in Puglia e Calabria, sempre attraverso il presunto interessamenti di figure politiche.

L’aggiudicazione degli appalti, che ha coinvolto “innanzitutto l’imprenditore Musella“, “avveniva – scrive ancora il giudice – attraverso corsie preferenziali anche in cambio di tornaconti personali importanti per chi si adoperasse per garantire tali risultati“. Le perquisizioni della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile risalenti all’aprile 2022 hanno consentito di bloccare le presunte procedure illecite: l’appalto, infatti, venne revocato dalla nuova Giunta di Pozzuoli, revoca poi confermata anche dal Tar.

Appalti e corruzione, Pierro (Lega): “fatti Pozzuoli gravissimi Si faccia chiarezza al più presto”

Le notizie che arrivano da Pozzuoli sono gravissime. Chiediamo si faccia al più presto chiarezza riguardo gli arresti di ex dirigenti e amministratori del PD indagati per le presunte turbative nella gara relativa alla concessione pluriennale del Rione Terra di Pozzuoli per la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero scoperte dalle Forze dell’Ordine. Una vicenda che non fa bene alla nostra terra e che non può essere tollerata, in merito alla quale, da garantisti, non solo auspichiamo che la magistratura spieghi presto le dinamiche che si nascondono dietro le procedure oggetto di indagine, ma per la quale ci aspettiamo una chiara presa di posizione da parte di tutte le forze politiche, soprattutto di sinistra“. Lo dichiara il deputato campano della Lega Attilio Pierro.

Grant (Lega): “accuse gravissime ad ex dirigenti Pd ‘Sia fatta chiarezza dopo notizie di arresti a Pozzuoli”

Notizie di arresti a Pozzuoli, una nuova inchiesta giudiziaria con accuse gravissime su gestione appalti e corruzione a ex dirigenti e amministratori del Partito Democratico. Chiediamo sia fatta chiarezza immediatamente. Confidiamo nel lavoro dei magistrati per fare luce su una vicenda inquietante che, secondo l’accusa, sembra ipotizzare un cerchio di potere e collusione che frena lo sviluppo e la sana competizione nella nostra regione. Un cerchio che va spezzato al più presto a cominciare dalle prossime elezioni europee. I cittadini e le imprese campane meritano di più“. Così in una nota Valentino Grant, europarlamentare campano della Lega.

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