L’Italia è uscita dalla Via della Seta: decisione ufficiale. E Conte si infuria

L'Italia è ufficialmente fuori dalla Via della Seta: la nota inviata a Pechino e la reazione di Conte, che aveva aderito nel 2019

StrettoWeb

L’Italia è ufficialmente uscita dalla Via della Seta. La nota è arrivata a Pechino nei giorni scorsi. La notizia è ufficiale ed è stata confermata da alcuni dei più importanti media italiani, nonché ribadita da Tajani. “Abbiamo già convocato per l’anno prossimo a Verona la riunione intergovernativa Italia-Cina per affrontare tutti i temi di commercio internazionale. Continuano ad esserci ottimi relazioni e rapporti, pur essendo un Paese che è anche un nostro competitori a livello globale” le parole del vicepremier e Ministro degli Esteri.

La “Belt ad Road Initiative”, mossa avviata da Xi Jinping nel 2013 per rafforzare il peso economico cinese, aveva trovato l’adesione dell’Italia – unico paese del G7 – con Conte nel 2019. Giorgia Meloni avrebbe dovuto decidere entro la fine del 2023 se rinnovare l’adesione o uscire. Da qui la nota ufficiale a Pechino contenente la decisione, in cui però è stata ribadita la volontà di “sviluppare e rafforzare la collaborazione bilaterale” tra i due Paesi. Tra questi la visita di Mattarella l’anno prossimo in Cina.

Italia fuori da Via della Seta, la reazione di Conte

Non si è fatta attendere proprio la reazione di Giuseppe Conte. “Questa – ha detto all’Adnkronos – è una decisione che si giustifica solo per ragioni ideologiche, fatta per compiacere altri che non sono le imprese italiane. Stiamo imparando a conoscere bene questo sovranismo in versione meloniana: supino con la tecnoburocrazia di Bruxelles e pronto a inchinarsi e non a dialogare alla pari con i nostri alleati. Meloni e il Governo chiedano alle nostre imprese cosa pensano in proposito. Non possono essere certo contente di una mossa che riporta all’anno zero le relazioni commerciali tra il nostro Paese e la Cina, e che rischia di affossare il potenziale allargamento del mercato italiano e delle sue eccellenze”.

“L’Osservatorio economico della Farnesina parla chiaro: nei primi 9 mesi del 2023 l’export italiano in Cina ha registrato una crescita tendenziale del 25,1%, attestandosi quasi a 15 mld di euro. Tajani li ha letti i dati dei suoi uffici? Meloni si è accorta che anche Biden ha ricevuto Xi Jinping negli Usa? Che Macron e Sanchez sono andati in Cina in visita?”, rimarca. “Gli accordi della Via della Seta, che ad oggi sono stati sottoscritti da 17 Paesi europei, sono serviti anche a migliorare i rapporti commerciali per provare a riequilibrare una bilancia commerciale che nel rapporto con la Cina non pendeva certo a nostro favore”.

“Avevamo lavorato a un’intesa programmatica che non interessava nessun asset e infrastruttura strategica del nostro Paese – ha aggiunto – Anzi avevamo contestualmente potenziato lo strumento della golden power per tutelare più efficacemente i nostri interessi nazionali. Meloni ha fatto un autogol, ma come succede da quando è entrata a Palazzo Chigi a pagarne lo scotto saranno se mai le imprese e le famiglie”. 

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