Gérard Depardieu nella bufera, ma c’è chi lo difende: cosa sta succedendo all’attore francese

Gérard Depardieu ancora nell'occhio del ciclone, tra accuse di stupro e servizi tv al limite. C'è però chi lo difende

StrettoWeb

Non solo in Francia, la sua terra, ma in tutto il mondo, si continua a parlare di Gérard Depardieu. Il noto attore francese, che oggi compie 75 anni, è finito nella bufera dopo la messa in onda di un servizio su di lui su France 2 – Complément d’investigation – in cui si lascia andare a commenti offensivi e allusioni sessuali verso le donne. Il suo calvario è cominciato nel 2020, quando è stato indagato per stupro ai danni dell’attrice Charlotte Arnould. Quella storia ha permesso ad altre donne e attrici di denunciare. Emmanuelle Deveber, tra l’altro, lo scorso 13 dicembre si è suicidata accusando Depardieu di violenza sessuale sul set.

Gerard Depardieu, scendono in campo i suoi difensori: “verso di lui un linciaggio”

Al netto delle diverse accuse, c’è chi però scende in campo per difenderlo. Una sessantina di personalità del mondo della cultura francese – da Charlotte Rampling a Nathalie Baye, da Carole Bouquet a Carla Bruni – hanno infatti denunciato il “linciaggio” nei suoi confronti. Tra loro ci sono il regista Bertrand Blier, le attrici Nathalie Baye, Carole Bouquet o Charlotte Rampling, gli attori Jacques Weber, Pierre Richard o Gérard Darmon, ma anche i cantanti Roberto Alagna, Carla Bruni, Arielle Dombasle o Jacques Dutronc.

“Gérard Depardieu è probabilmente il più grande degli attori. L’ultimo mostro sacro del cinema. Non possiamo più restare in silenzio di fronte al linciaggio che si abbatte su di lui, di fronte al torrente di odio che si riversa sulla sua persona a dispetto di una presunzione di innocenza di cui avrebbe beneficiato, come tutti, se non fosse stato il gigante del cinema qual è”, si legge nel messaggio.

“Quando attacchiamo Gérard Depardieu in questo modo, è l’arte che attacchiamo. Attraverso il suo genio di attore, Gérard Depardieu contribuisce all’influenza artistica del nostro Paese. Qualunque cosa accada, nessuno potrà mai cancellare la traccia indelebile della sua opera che segna per sempre la nostra epoca. Il resto, tutto il resto, riguarda la giustizia, solo ed esclusivamente la giustizia”.

L’intervento delle associazioni femministe

Diverse associazioni femministe, però, sono a loro volta andate contro l’intervento a difesa di Depardieu. “Significa sputare in faccia alle vittime di violenze”, ha commentato il collettivo “Nous Toutes”, e una militante protesta: “Non si capisce perché il mondo della cultura si mobiliti, bisognerebbe utilizzare questa voce per dare sostegno alle vittime”.

“Non possiamo più restare in silenzio di fronte al linciaggio che si scatena contro di lui – hanno scritto i firmatari dell’appello, pubblicato qualche giorno dopo che il presidente Emmanuel Macron ha difeso l’attore nella sua intervista in diretta dall’Eliseo dopo le polemiche per la legge sull’immigrazione – di fronte al torrente di odio che si rovescia sulla sua persona, senza sfumature, nella confusione totale e con disprezzo per la presunzione d’innocenza”.

Anne-Cécile Mailfert, presidente della Fondazione delle donne, ha detto all’agenzia AFP che “un entourage si organizza e utilizza argomenti come ‘lui è un mostro sacro, è un genio’ per proteggere qualcuno. Sarà molto difficile per le vittime parlare e denunciare, ma nessuno è al di sopra delle leggi”. Per Emmanuelle Dancourt, cofondatrice di “#MeTooMedias, “c’è un’incomprensione quando sento parlare di torrente di odio che rovescia su Depardieu…non c’è mai vendetta, ma un bisogno di proteggere gli altri”.

Chi è Gérard Depardieu: la carriera dell’attore francese

Nato il 27 dicembre 1948 a Châteauroux, in Francia, Depardieu ha intrapreso una carriera cinematografica che abbraccia oltre cinque decenni, durante i quali ha interpretato una vasta gamma di personaggi, ottenendo riconoscimenti internazionali e consensi da parte della critica. La carriera cinematografica ha avuto inizio negli anni ’70, quando ha iniziato a comparire in film di successo come “Les Valseuses” (1974) e “Barocco” (1976). Il suo lavoro con il regista François Truffaut in “La Dernière Femme” (1976) ha catturato l’attenzione della critica, segnando l’inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione con alcuni dei più grandi registi francesi.

Gérard Depardieu ha spesso collaborato con registi del calibro di François Truffaut, Maurice Pialat, e Bertrand Blier, creando un corpus di lavoro eccezionale. La sua interpretazione in “Cyrano de Bergerac” (1990), diretto da Jean-Paul Rappeneau, gli è valso un Premio Oscar come Miglior Attore e lo ha consacrato come una delle figure più rispettate del cinema mondiale. La sua capacità di trasformarsi in personaggi complessi e la sua padronanza della recitazione gli hanno permesso di attraversare generi cinematografici, da drammi intensi come “Camille Claudel” (1988) a commedie come “Green Card” (1990).

La fama di Gérard Depardieu ha varcato i confini nazionali, conquistando anche il pubblico internazionale. Ha recitato in numerosi film hollywoodiani, lavorando con registi del calibro di Peter Weir (“Green Card”), Ridley Scott (“1492: La conquista del paradiso”) e Kenneth Branagh (“Hamlet”). Negli anni successivi ha continuato a essere un’icona cinematografica, espandendo la sua carriera con ruoli in film come “La Vie en Rose” (2007) e “Potiche” (2010).

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