Manovra, il Governo taglia ancora le tasse sul lavoro: come cambia l’Irpef, “100 euro in più in busta paga per 14 milioni di italiani”

Manovra, terminato a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri

StrettoWeb

E’ terminato a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri che ha dato via libera alla Manovra. La seduta è proseguita, dopo l’ok ai provvedimenti economici, senza il premier Giorgia Meloni e i ministri Matteo Salvini, Antonio Tajani e Giancarlo Giorgetti, che hanno tenuto una conferenza stampa.

La misura che riduce le aliquote Irpef e taglia il cuneo “entra in vigore per tutti, per ora lo sterilizziamo per i redditi più alti, per la quarta aliquota al di sopra dei 50mila euro. E’ una misura che vedranno in busta paga i redditi meno bassi, la misura si applica anche ai pensionati. Lo ha detto Giorgia Meloni, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo il via libera in cdm alla manovra. “Si tratta – ha chiarito Meloni – di un aumento in busta paga che corrisponde a cento euro al mese e che coinvolge una platea di 14 milioni di cittadini“.

Le nuove aliquote per scaglioni di reddito sono così determinate: fino a 28.000 euro, 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35%; oltre 50.000 euro, 43%. Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi di lavoro dipendente che viene parificata a quella già vigente a favore dei pensionati. La riforma dell’Irpef per il 2024 costerà circa 4,1 miliardi.

Per il lavoro autonomo “anche qui è iniziato un lavoro importante lo scorso anno con l’aumento dell’importo per la tassa piatta al 15%: viene confermata questa misura, viene prorogata per altri 3 anni una norma che considero molto importante che è l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, una sorta di cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi e risponde al principio che un lavoratore è un lavoratore e va tutelato indipendentemente dal tipo di contratto o mansione. Abbiamo anche ampliato il reddito per usufruire di questo ammortizzatore sociale“.

Così il Premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Inoltre, ha aggiunto, “per la prima volta quest’anno gli autonomi non dovranno pagare l’anticipo dell’Irpef a novembre ma potranno rateizzarlo in 5 rate da gennaio a giugno, altra misura che credo sarà molto ben considerata dai lavoratori autonomi”.

Abbiamo varato la manovra 2024, il Cdm lo ha fatto a tempo di record: poco più di un’ora a dimostrazione dell’unità di vedute del Cdm della maggioranza che sostiene il governo“. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa al termine del Cdm che ha approvato la manovra. La manovra vale complessivamente “poco meno di 24 miliardi, frutto di 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese“. “È una manovra – ha aggiunto – che considero molto seria, molto realistica che non disperde risorse ma le concentra su grandi priorità continuando a seguire la visione che il governo ha messo dall’inizio del suo mandato, nonostante il quadro complesso“. Non solo. “Le poche risorse di cui disponiamo le vogliamo concentrare su chi ha più bisogno», quindi «continuiamo il lavoro sulle pensioni più basse“.

Mentre il vicepremier Salvini ha annunciato che ci “sarà un primo intervento sul canone Rai che sarà tagliato dalla bolletta dei contribuenti”. E il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha precisato: “Un quarto del canone non viene più pagato in bolletta, l’importo scende da 90 a 70 euro, quindi in bolletta passa da 20 a 15 euro, è l’inizio di un’intervento“.

“Con taglio cuneo 100 euro al mese per 14 milioni cittadini”.

In questo contesto le priorità “che avevamo annunciato vengono confermate: difendere potere acquisto ovvero più soldi in busta paga per i redditi medio bassi, con il taglio del cuneo di 6 punti per chi ha fino 35mila e 7 per fino a 25mila. È un aumento in busta paga che mediamente corrisponde circa 100 euro al mese per una platea circa 14 milioni di cittadini» ha aggiunto, precisando che si tratta del «provvedimento più corposo: cuba circa 10 miliardi“.

7 miliardi per rinnovi contratti Pa, oltre 2 a sanità

“Un’altra misura che cuba una somma significativa riguarda gli aumenti contrattuali del pubblico impiego: complessivamente oltre 7 miliardi euro a disposizione del ministro Zangrillo, particolarmente per gli aumenti contrattuali, di cui oltre 2 miliardi riguardano sanità, cinque sono per i rimanenti settori”.

“Bugie sulla sanità, non è vero che tagliamo”

Sulla sanità ci sono 3 miliardi in più rispetto a quanto previsto» con «la priorità dell’abbattimento delle liste d’attesa con due misure: il rinnovo dei contratti e la detassazione degli straordinari e e dei premi di risultato” per l’abbattimento delle liste. Sulla sanità “vedo molte polemiche sul fatto che avremmo tagliato” ma quest’anno ci saranno fondi per “quasi 136 miliardi di euro: è il più alto investimento mai previsto per la sanità. Si può fare il giochetto che scende sul Pil ma «le bugie che ho sentito non rispondono alla realtà delle cose“.

Priorità quest’anno è rinnovo contratto sicurezza

Poi la precisazione: “Voglio dire con chiarezza che per noi la priorità quest’anno è soprattutto il rinnovo del contratto del comparto sicurezza. Penso non si possa più accettare una realtà in cui un poliziotto guadagna per lo straordinario poco più di 6 euro l’ora, meno quanto prenda un collaboratore domestico: bisogna intervenire”.

Stato pagherà i contributi a madri con più figli

Capitolo sostegno alla famiglia. “Prevediamo che le madri con due figli o più non paghino i contributi a carico del lavoratore”, e “la quota del lavoratore per le madri con due e o tre figli la paga lo Stato” ha detto il premier Giorgia Meloni al termine del Cdm, spiegando che “noi vogliamo stabilire che una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società e quindi lo Stato in parte compensa pagando i contributi previdenziali. Vogliamo smontare la narrativa per cui la natalità è un disincentivo al lavoro. Vogliamo incentivare chi mette al mondo dei figli e voglia lavorare”.

“Asilo gratis dal secondo figlio”

Non solo “Dal secondo figlio l’asilo nido è gratis” ha annunciato la premier Girogia Meloni in conferenza stampa dopo l’ok alla manovra.

Rivalutazione pensioni al 100% fino 4 volte minimo

La rivalutazione delle pensioni per il recupero dell’inflazione cuba 14 miliardi di euro. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni spiegando che ci sarà una rivalutazione del 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo, del 90% tra 4 e 5 volte il minimo e poi c’è un decalage. La rivalutazione viene confermata per le pensioni minime di chi ha più di 75 anni.

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