Dopo il caos infernale di ieri a Villa San Giovanni con tre ore di attesa per imbarcarsi sui traghetti verso la Sicilia, il giornale Libero ha dedicato la prima pagina proprio ai disagi in riva allo Stretto. In un articolo all’interno del giornale diretto da Feltri e Sallusti, ripreso anche dal Ministro Salvini sui propri canali social, Francesco Storace, spiega perchè la costruzione del Ponte sullo Stretto non è più rinviabile. “La lunga marcia verso la vacanza. Attraverso un inferno che fiammeggiava caldo torrido per tre ore ciascuno. Automobilisti infuriati per l’attesa. Villa, quando imbarcarsi verso la Sicilia è una scommessa. Dall’altra parte della costa manifestavano i soliti No Ponte, quelli contrari ad ogni idea di sviluppo, persino nel confronti di un’opera che darà gloria all’Italia intera. In quelle ore bloccati in auto, i turisti si chiedevano quando arriverà questo sogno di unire di unire le due coste, altro che cosche, per poter percorrere velocemente i tre chilometri che dividono la Calabria alla Sicilia. Dall’altra, dicevo, i No Ponte, i soliti ambientalisti comunisti hanno scelto il secondo fine settimana di agosto per manifestare. E creare un po’un po’ di trambusto ad una città che faceva fatica di suo ad accogliere i turisti che invece volevano solo riposare”, rimarca Storace.
“Il periodo più affollato dell’esodo con il Ponte sarebbe una passeggiata fantastica; con i cortei e senza Ponte attese interminabili. E’ stato un sabato da bollino nero per le partenze per il ponte di Ferragosto e dicevamo, tre ore di attesa per attraversare lo Stretto, con il Ponte operante basterebbero due minuti per attraversarlo. Con semplici tre chilometri di autostrada, senza alcuna fila e senza ingorgo. Ma chi pensa di tornare all’età delle caverne respinge ogni idea di modernità e va in piazza a strillare i suoi no ridicoli. E quel che colpisce è proprio l’assenza di comprensione rispetto alla necessità di infrastrutture. Salvini lo ha detto con chiarezza: con il Ponte devono camminare di pari passo adeguamento viari e ferroviari sia in Sicilia che in Calabria con tutti gli stanziamenti economici che si rendono necessari. Ma dicono no persino a questo”, conclude Storace.