Commemorazione del ritrovamento di un fossile di balena scoperto a Calanna

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StrettoWeb

di Diego Quattrone – Trenta anni fa fu scoperto un fossile di balena a Montechairello, Ortì risalente a tre milioni di anni fa.

Si commemora l’evento all’istituto Galilei, lo scopritore, il giornalista Filippo Sorgonà, racconta come si svolsero i fatti.

Si discute come valorizzare questo reperto, e dove potrebbe essere la localizzazione più opportuna.

Le rocce ci raccontano la storia del nostro pianeta, i fossili ne sono le fotografie.

Il fatto che il mare si trovasse anticamente a 600 metri di quota ha sempre colpito l’immaginario collettivo.

La dott. Antonella Cinzia Marra docente di Paleontologia alla UNIME illustra  il contesto geologico, presenta una provincia di Reggio che si solleva, e non di poco.

Si parla di alcuni metri per millennio. Il mar Tirreno e il mar Ionio sono in espansione, le due croste oceaniche si incontrano in Calabria, la crosta dello Ionio subduce sotto quella del Tirreno provocando il sollevamento delle nostre zone.

Si annuncia l’evento “Il mare perduto dell’Aspromonte”, pare che 700.000 anni fà il mare si trovasse a Gambarie, i piani  di Cardeto, S. Eufemia, Gallina e non solo, sarebbero degli antichi bassi fondali prodotti dall’erosione delle onde.

Una teoria che lascia increduli, non si riesce a capire infatti come in 700.000 anni gli agenti atmosferici non abbiano distrutto questi altipiani.

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