Attivisti o vandali? La statua imbrattata in Duomo non si pulisce: “restauro a spese di tutti”

Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha dichiarato: "necessario un vero e proprio intervento di restauro"

StrettoWeb

Sono giorni concitati per il dibattito tra gli eco-attivisti di “Ultima Generazione” e il Governo che, soltanto pochi giorni fa, ha approvato il disegno di legge contro chi deturpa i beni tutelati, con sanzioni fino a 60mila euro e fino a 3 anni di carcere. Una polemica che non ha intenzione di placarsi, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni da parte del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in meirto alla statua imbrattata in Duomo. Il 9 marzo scorso infatti, due attivisti avevano lanciato della vernice sulla statua equestre di Vittorio Emanuele II, come segno di protesta in nome del cambiamento climatico.

La vernice però, secondo quanto riportato dal Ministro, ha provocato danni alla statua che non si riesce a pulire. Sangiuliano infatti, ha dichiarato che: “la relazione ricevuta pur rilevando una generale situazione di degrado precedente al danneggiamento, evidenzia che l’acqua utilizzata in grande quantità con le idropulitrici si è rivelata un mezzo non idoneo o comunque non sufficiente per eliminare la vernice”. A nulla sono serviti anche i tentativi dei Vigili del Fuoco: “perché, come spiegato dai tecnici, il getto di acqua troppo potente rischiava di sfaldare la superficie marmorea del monumento”.

Una situazione incresciosa quindi, che richiederebbe un intervento più delicato che peserà sulle tasche dei contribuenti: “da quanto mi viene riferito, sembra necessario un vero e proprio intervento di restauro che comporta oneri maggiori a carico della collettività”. Intanto, dal canto loro, Ultima Generazione fa sapere che la vernice utilizzata è quella di sempre e che non dovrebbe comportare danni permanenti alle superfici. Un dibattito, come accennato prima, in continua evoluzione e che potrebbe avere la peggio sugli attivisti.

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