“Donne di Calabria, guerriere libere”: studenti di Taurianova diventano giornalisti e ricercatori

Gli alunni della classe quinta D dell’Istituto “Sofia Alessio-Contestabile” hanno condotto un'approfondita ricerca sul ruolo delle donne nella società calabrese, a partire dall'antica Grecia

StrettoWeb

In occasione della giornata internazionale dei diritti della donna, i ragazzi della classe quinta D dell’Istituto “Sofia Alessio-Contestabile, plesso di San Martino di Taurianova, si sono trasformati in giornalisti e ricercatori per dare risalto alla valenza sociale di una così importante ricorrenza. Gli alunni hanno posto la loro attenzione sulla discriminazione di cui le donne, nel mondo, sono state e sono ancora vittime.

Le prime osservazioni – come spiega al professoressa Sara Violi -, hanno preso spunto dallo studio dell’antica Grecia, epoca nella quale la donna pativa una condizione di subalternità nell’ambiente sociale e familiare, soprattutto perché le leggi, la politica e la cultura erano materie riservate agli uomini. Nessun diritto veniva invece riconosciuto alla donna, succube del padre e, una volta sposata, del marito, ai quali doveva totale obbedienza. Grazie allo studio e agli approfondimenti i ragazzi hanno scoperto che il mondo greco e la sua cultura sono molto vicini ai calabresi, risalendo ai primi anni dell’VIII secolo a.C. i primi insediamenti in Calabria di popoli provenienti dalla Grecia. Entusiasti, si sono così tuffati nel loro passato, tanto era il desiderio di sapere la vita condotta da bisnonne e nonne“.

In Calabria, nel Settecento e nell’Ottocento, le famiglie erano generalmente composte da un marito despota e freddo e da una moglie triste e timorosa, che svolgeva i lavori più pesanti faticando fino al giorno del parto – spiega la prof. Violi –. La lotta per il cambiamento nasce tra le due guerre mondiali, sull’esempio di donne coraggiose e pronte a ribellarsi ai soprusi, caparbie nel chiedere il rientro dal fronte dei mariti e nel denunciare la mancanza di cibo e di assistenza alle famiglie. Donne di Calabria, guerriere libere e portatrici di una necessaria rivoluzione culturale“.

Gli alunni si sono poi soffermati su alcune straordinarie figure di donne calabresi: Giuditta Levato, donna di popolo che ha lottato per l’emancipazione delle classi più povere della sua terra; Caterina Tufarelli Palumbo, primo sindaco donna eletto in Italia, nel comune di San Sosti; Rita Pisano, tra i componenti della delegazione calabrese che a Parigi nel 1949 prese parte al Congresso Mondiale della Pace, dove raccontò le lotte sostenute dai contadini calabresi; Jole Lattari, prima donna calabrese ad essere eletta deputata; Clelia Pellicano, pioniera del femminismo italiano ed europeo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. Grazie all’aiuto dell’insegnante d’inglese, i ragazzi hanno inoltre ripercorso la donna dell’femminile avviata in Inghilterra dalle cosiddette “suffragette”“, racconta ancora la docente.

Il lavoro, che avrà un seguito con una ricerca dedicata alle donne uccise dalla mafia, si è concluso con l’intervista alla dirigente dell’istituto Emanuela Cannistrà, la quale si è sottoposta alle domande degli alunni su libertà, diritti, lavoro e modelli femminili da imitare partendo dalla propria esperienza personale. Al termine dell’incontro la dirigente ha elargito preziosi consigli per la crescita umana e professionale dei ragazzi: “Fate tesoro di questi momenti scolastici. Fate esperienza, ricordate che l’adulto non è un nemico, fidatevi e parlate con lui“.

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