Chi è Mateo Retegui? Da Canicattì al Boca: ora è il bomber della Nazionale

Le origini siciliane, il passato da giocatore di hockey su prato e le giovanili del Boca Juniors: Mateo Retegui ha stregato Mancini a suon di gol

StrettoWeb

Penuria di attaccanti in Nazionale. Tra infortuni, momenti di forma complicati e una generale sterilità nel ruolo, il CT Mancini prova a giocarsi la carta dell’oriundo nel reparto avanzato. Per le sfide contro Inghilterra e Malta, valevoli per le qualificazioni a Euro 2024, l’attacco dell’Italia potrà contare su un nome nuovo: l’italo-argentino Mateo Retegui.

Da Canicattì al River Plate ma… giocava ad hockey

Nato a San Fernando il 29 aprile 1999, Mateo Retegui potrà vestire la maglia azzurra grazie al nonno originario di Canicattì (Agrigento, Sicilia). Poco più che bambino entra a far parte del settore giovanile del River Plate, nel ruolo di centrocampista, ma viene messo in ombra dalla stella nascente di Ezequiel Palacios, oggi al Bayer Leverkusen.

Papà Carlos, detto “Chapa”, è l’ex CT della nazionale argentina di hockey su prato che ha vinto l’oro alle Olimpiadi di Rio 2016, la sorella Micaela ha vinto l’argento a Tokyo 2020 nello stesso sport, fino al 2014 anche Mateo si convince che il suo futuro sia su un prato, ma senza pallone.

La chiamata del Boca, la consacrazione al Tigre

Nell’estate del 2016 gli scout del Boca Juniors gli propongono di entrare nelle giovanili. Questa volta gioca attaccante ed è tutta un’altra musica. L’esordio arriva il 17 novembre 2018, sostituisce un certo Carlos Tevez… altro che hockey su prato.

Nel gennaio 2019 il Boca lo presta all’Estudiantes di Juan Sebastin Veron, vecchia conoscenza del calcio italiano. “El Chapita” segna 5 gol in 29 partite e inizia a farsi conoscere. Nell’ottobre 2020 altro prestito al Talleres in cui segna 7 gol e serve 4 assist in 61 gare giocate. Nel dicembre 2021 altro prestito, questa volta al Tigre: 19 gol in 27 presenze e il titolo di capocannoniere della stagione 2022. Quest’anno ha già segnato 6 gol in 8 presenze e guida la classifica marcatori.

Caratteristiche tecniche

Mateo Retegui ha il fisico del centravanti vecchio stile, 186 cm per circa 80 kg. Finalizzatore, è in grado di segnare di testa e di piede, in particolar modo se servito a dovere nel cuore dell’area di rigore in cui non disdegna di battagliare con i difensori. Interessante il dato che lo vede segnare 10 gol a Boca, River Plate, Racing Club, Independiente e San Lorenzo: dal 2020 a oggi è quello che ha segnato di più alle big five del campionato argentino.

Fatica un po’ a prendere velocità sul primo passo, ma una volta messo in moto, vista la stazza fisica, è difficile da fermare. Il fatto che riesca a svariare sul fronte offensivo fa capire come non sia il classico ‘centravanti boa’. Lo paragonano a German Denis, ex bomber visto in Italia con le maglie di Atalanta, Napoli e Reggina. A Mancini ricorda più il primo Batitusta, paragone pesante per un calciatore ‘snobbato’ dal CT dell’Argentina Scaloni che non convoca giocatori “dei quali non siamo sicuri“. La verità sta probabilmente nel mezzo e speriamo che Mancini ci abbia visto più lungo.

Chiudiamo con una considerazione particolare: non capita spesso, specialmente in Italia, che un giocatore abbia un background legato a tutt’altro sport (l’hockey in questo caso). Un fattore che, a molti, potrebbe far storcere il naso, ma che è invece molto interessante. Negli USA, ad esempio, la multidisciplinarità sportiva è molto comune, è promossa per migliorare le qualità fisiche, tattiche e psicologiche dei giovani atleti nel momento in cui sono maggiormente capaci di apprendere.

Sono tantissimi i talenti che a livello scolastico seguono una doppia carriera (basket-football ad esempio) per poi specializzarsi in uno sport diventandone un protagonista d’èlite: Michael Jordan, per esempio, ebbe una breve parentesi di carriera nel baseball. Chissà che a Retegui possa tornare utile qualche movimento dell’hockey per battere le difese avversarie.

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