Il Covid e le sue regole viste dagli adolescenti

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Le regole del Covid osservate dal punto di vista degli adolescenti

Ogni settimana il Corriere dello Sport dedica una pagina a degli articoli scritti da ragazzi di età tra gli 11 e i 17 anni. Questa settimana i ragazzi hanno focalizzato la loro attenzione sulle regole anti Covid negli stadi. Loro, considerata l’età, possiamo considerarli “portatori del tifo genuino”, che sgorga dal cuore senza estremismi ultrà.

Marco evidenzia gli oltre 100.000 casi al giorno “vittime” di Omicron che fanno più paura di una interrogazione di chimica a sorpresa. Ricorda che dal 6 gennaio 2022 la capienza degli stadi ritornerà ad essere del 50% anziché del 75% con il distaccamento necessario per evitare assembramenti, con l’obbligo dell’utilizzo della mascherina e di presentare il super GREEN PASS ai tornelli. Marco era felice che si fosse tornati alla normalità. Purtroppo così non è stato ed a tutt’oggi l’obbligo non viene rispettato!

Marta 17 anni, anche lei recatasi allo stadio per vedere una partita della sua squadra del cuore, ha avuto l’impressione che il Covid non fosse mai esistito. Perché? In Curva di mascherine ne ha visto soltanto 5. Ascoltando lo speaker che dall’altoparlante ricordava ogni 10 minuti di tenere il distanziamento si guardava intorno e tutta sembrava una “presa per i fondelli”.

Un altro ragazzo, Marco di 14 anni, anche lui recatosi allo stadio per vedere una partita, ha potuto constatare che le regole non li rispettava quasi nessuno. La stragrande maggioranza della gente era senza mascherina ed il distanziamento c’era solo quando si doveva comprare i biglietti, poi dentro gli stadi ognuno si sedeva dove voleva.

Francesco 18 anni, anche lui allo stadio per tifare per la propria squadra, notava che la mascherina è davvero un optional ed una volta superato il controllo degli stewards tutti la tolgono senza che alcuno provvedesse al controllo.

Alice 11 anni, andava sempre allo stadio con i genitori e da quando c’è il Covid ha rinunciato perché poche persone rispettano le regole.

A Giulio 16 anni, manca molto la partita allo stadio dove è difficile non esultare ed abbracciare chi ti sta a fianco quando la propria squadra fa gol. Lui ha tanta voglia di ritornare allo stadio e non vede l’ora che il Covid finisca e non si spiega perché si continua a fare regole che poi non vengono rispettate. Si domanda a cosa serve diminuire la capienza se poi dentro lo stadio tutti si siedono vicini? A cosa serve l’obbligo della mascherina se poi, oltrepassato il tornello tutti la tolgono? A cosa servono queste misure se poi non c’è nessuno che le rispetta e le controlla?

Se i ragazzi come Marco, Marta, Francesco, Alice e Giulio, malgrado la loro giovane età, evidenziano tale “malessere sociale”, ci domandiamo come si comportano gli adulti in questo contesto? Una buona parte di loro, “Maestri” nel dare il cattivo esempio comportandosi peggio dei giovani virgulti, vogliono dimostrare che sono gli “EROI INVINCIBILI” senza macchia e senza paura. Si sentono impavidi nella loro presunzione e nella loro arroganza di ergersi a “Scienziati della Scienza”, illusi da chi senza alcuna logica concretizzata dai fatti, dice che il vaccino negli anni può portare danni mortali. Sciocchi coloro che si sono dimenticati delle migliaia di morti senza nome di Bergamo, per non parlare di quelli che hanno perso la vita per il Covid in tutto il mondo! A loro chiediamo come sono morte 5.000.000 di persone nel mondo?
Così come chiediamo perché sono vive il 99,99% delle persone (milioni) che si sono vaccinate nel mondo che, grazie al vaccino, che potrebbe essere imperfetto perché realizzato in pochissimo tempo, stanno bene o hanno ridotto con percentuali altissime il rischio di morire? Ciò non è avvenuto solo “per opera e virtù dello Spirito Santo”! Dobbiamo, invece, riconoscere che è frutto di un impegno scientifico mastodontico che grazie ai ricercatori che insieme ai medici ed infermieri hanno ridato la vita ed il sorriso a milioni di persone nel Mondo.

Vi pare giusto che questi tizi non vaccinati se ne vadano in giro liberi di infettare chiunque rischiando il “suicidio” per se stessi e con il rischio di infettare il mondo commettendo, estremizzando, “reati silenziosi”? Tante persone quando incontrano o vedono persone che non rispettano le regole anti Covid si girano da un’altra parte, mentre chi dovrebbe provvedere al rispetto di quanto prescritto fa finta di nulla. Ci domandiamo: è normale tutto ciò? È normale mettere in crisi l’equilibrio delle persone che si sono vaccinate perché responsabili verso se stessi e verso il Mondo che le circonda? È normale che i vaccinati per strada devono fare gli slalom per stare lontano da chi non usa la mascherina e/o fa assembramenti o, peggio ancora, sono costretti a non uscire di casa per colpa di gente che ignora le indicazioni della Scienza? È normale lasciare impuniti i trasgressori? MA IN CHE MONDO VIVIAMO? In un mondo in cui si salvaguardano i diritti di pochi punendo i diritti di tanti? È possibile che debbano essere gli adolescenti, come nel caso dell’articolo su citato, ad indicare agli adulti la “via maestra” della Salute? Mah! Non troviamo le parole per darci le risposte. Forse ha ragione Adriano Celentano che nella canzone “Azzurro” proclama: “il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va…”

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