Messina, discariche di elettrodomestici abusive: “I costi maggiori che Messinaservizi affronta per ripulire ricadono sui cittadini”

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Mini discariche di elettrodomestici ‘cannibalizzati’ abbandonati in strada: Messinaservizi chiede maggiori controlli sugli esercenti e i distributori

A seguito dei costanti e crescenti rinvenimenti di mini discariche di elettrodomestici abusivamente improvvisate lungo le strade cittadine, il Presidente di Messinaservizi Bene Comune, Giuseppe Lombardo, ha fatto richiesta alla Polizia Municipale di acuire i controlli nei confronti di rivenditori ed installatori.

Abbiamo notato da alcune settimane un aumento esponenziale di mini discariche di elettrodomestici abbandonati in strada – scrive Lombardo – privi tra l’altro della componente elettronica, e questo fa pensare ad abbandoni mirati. Sembrerebbe che qualcuno tolga questi componenti per magari rivenderli o utilizzarli per altro, invece di recarsi ai centri di raccolta privati per smaltire correttamente questo tipo di rifiuti (Raee), e dopo abbondano in strada le carcasse cannibalizzate! Per questo motivo abbiamo chiesto alla polizia municipale di verificare quanti degli esercenti che vendono elettrodomestici o i distributori e gli installatori di questi prodotti a Messina siano in regola per lo smaltimento dei rifiuti Raee, e quanti di questi conferiscono correttamente soprattutto i grandi apparecchi elettrici come lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi nei centri di raccolta privati autorizzati. In caso contrario abbiamo chiesto di elevare delle elevate sanzioni”.

La normativa – aggiunge il presidente di Messinaservizi – prevede che gli esercenti e i distributori che vendono un nuovo elettrodomestico sono tenuti a ritirare il vecchio apparecchio (Uno contro uno). Il D.M. 65 8 Marzo 2010 impone al distributore alcune regole:

  • Comunicare in maniera chiara ai propri utenti che il suo esercizio è abilitato al ritiro dei RAEE in ragione di uno contro uno;
  • Ritirare a titolo gratuito i RAEE dai propri utenti a fronte della vendita del nuovo a condizione che quest’ultimo sia equivalente per funzioni;
  • Raggruppare i RAEE presso il proprio punto vendita, o presso un punto di raggruppamento diverso dal punto vendita a condizione che rispetti determinati requisiti e sia stato comunicato all’Albo Nazionale Gestori Ambientali;
  • Trasportare i RAEE raggruppati ad un centro di raccolta al raggiungimento dei 3500 Kg e comunque non oltre un mese dal ritiro dei RAEE stessi;
  • Compilare uno schedario di carico e scarico per tenere traccia dei RAEE presi in carico e di quelli scaricati presso il centro di raccolta;

Affinché il distributore possa compiere questi passaggi è però prima necessario che esso adempia ad alcuni obblighi:

  • Iscrizione all’albo nazionale gestori ambientali nell’apposita sezione RAEE compilando la relativa modulistica messa a disposizione dall’Albo sul suo sito ufficiale www.albonazionalegestoriambientali.it.

Non tutti però seguono queste norme anche perché poi non possono portare un elettrodomestico che è stato ‘cannibalizzato’, cioè privato della componente elettronica, in quanto smaltire solo la carcassa comporterebbe un costo maggiore e molti preferiscono non affrontare questi costi maggiori e lo gettano in strada. Questo poi comporta un problema per Messinaservizi che ha costi più elevati per dover ripulire queste discariche che di riflesso ricadono sui cittadini, sia in termini economici che di decoro urbano.

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