Quando il potere di Facebook diventa un pericolo: “Alberto è morto”. No, era solo uno scherzo!

StrettoWeb

children-sold-facebookFacebook strumento deleterio per la società. E’ così che riesco a definirlo quando apprendo certe notizie. No, non si può davvero arrivare a certi livelli. Treviso. L’Istituto tecnico per Geometri ha vissuto un’esperienza che, a mio avviso, suscita tutto, tranne che l’ilarità dei lettori. Una scuola in lacrime: da Facebook si apprende che il diciottenne Alberto Fantin è morto in un tragico incidente stradale. Professori, compagni di classe, si ritrovano nel baratro, all’improvviso. Ma no, come recita un famoso slogan televisivo: “Siete su scherzi a parte!”. Alcuni “amici” di Alberto hanno pensato bene di inventare una storia, la storia della sua morte. Per scherzo. E si sa che, diffondendola sul noto social network, la notizia fa il giro del mondo in un batter d’occhio. E’ stata persino pubblicata la foto del ragazzo con su scritto qualcosa come “Riposa in pace”. Alberto, lo chiamerei vittima da social network. Vittima di un circuito che ci fa letteralmente perdere il senso della realtà. Sono un’apocalittica, sì. Perchè pur avendo cancellato quell’orrendo messaggio, che voleva essere uno scherzo, aggiungo di cattivo gusto, Alberto (che, si badi bene, potrebbe rappresentare un qualunque utente di Facebook) si è ritrovato a dover fare i conti con una notizia che ormai circolava nella sua scuola. Una notizia shock! La sua morte. Alberto entra a scuola e i suoi compagni increduli si rendono conto che è vivo! Sveglia gente! E’ accaduto a Treviso e onestamente provo un certo timore a scriverci su, senza pensare di scatenare un qualche tipo di reazione che si ponga come emulazione di questo macabro scherzo.

«Sono Alberto Fantin e dichiaro di essere in vita e di godere di ottima salute» è quanto dichiara lo studente tramite gli altoparlanti della scuola, su invito del vicepreside Magrini. Il preside dichiara invece che non gli sarebbe dispiaciuto affatto sporgere denuncia per quanto accaduto, ma che chi ha avuto la brillante idea di architettare questo scherzo è comunque qualcuno di estraneo all’istituto.

Questo episodio è la dimostrazione di come Facebook stia davvero superando i limiti e giochi dei brutti scherzi non solo alle persone, ma alla mente della gente, perlomeno, senza voler generalizzare, di certa gente che sfrutta il potere comunicativo del social network in maniera inopportuna. Attenzione: LA VITA REALE E’ UN’ALTRA COSA! Ragazzi, chiudete il computer e andate a godervi le giornate di sole, nelle quali vivere i rapporti in maniera diretta. Imparate a scherzare in modo sano, lontani da un circuito virtuale che è solo scena ed esagerazione.

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