Teatro: domani a Palermo ‘Scene da Pollicino’ intorno all’opera di Perrault

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Parte domani un progetto per i piu’ piccoli di Amici della Musica di Palermo. Si tratta di Scene da Pollicino, un percorso attorno all’opera di Perrault (su musiche di Hans Werner Henze e libretto di Giuseppe Di Leva), che vede per la prima volta nella citta’ siciliana il coinvolgimento di ben quattro scuole: la Scuola Media Statale ”A. Pecoraro”, la Scuola Media Statale “Leonardo Da Vinci”, la Scuola Elementare “Trieste” e il Liceo Artistico Statale ”E. Catalano”. L’idea fondamentale di Pollicino e’ quella di mettere insieme strumentisti di professione (il violino concertante, la chitarra, il pianoforte) e musicisti dilettanti (o in formazione), coinvolgendo il piu’ possibile i cori e le orchestre scolastiche. L’opera verra’ presentata in forma di “assaggio” all’interno del ciclo Anteprime in Libreria, alla Feltrinelli, domenica 18 alle ore 18, e andra’ in scena lunedi’ 19 alle 11.30 e martedi’ 20 alle 9.30 e alle 11.30 al Teatro Al Massimo.

Hans Werner Henze (Guterloh, Vestfalia, 1926) e’ uno dei compositori piu’ importanti del nostro tempo: il suo catalogo include brani cameristici, opere sinfoniche, balletti e numerosi lavori di teatro musicale, tra cui Boulevard Solitude (1952), Konig Hirsch (1956), Elegy for Young Lovers (1961), Der junge Lord (1965) e La Cubana (1975). Nel corso della sua carriera, Henze ha collaborato con artisti come W.H. Auden, Ingeborg Bachmann, Hans Magnus Enzensberger e Luchino Visconti (per il balletto Maratona del 1957). Fin dall’inizio degli anni Cinquanta, ha scelto di vivere in Italia, dapprima a Ischia, poi a Napoli, a Roma e infine a Montepulciano, nei pressi di Siena, dove ha dato vita nel 1976 a un festival del tutto unico nel suo genere e denominato Cantiere Internazionale d’Arte. La favola musicale Pollicino (1979-80), su libretto di Giuseppe Di Leva, e’ stata scritta da Henze appositamente per il suo festival, nell’ambito del quale stata rappresentata per la prima volta il 2 agosto 1980. L’opera e’ dedicata ai ”ragazzi di Montepulciano” (che furono i veri protagonisti dello spettacolo) e si configura come una sorta learning opera il cui obbiettivo e’ quello di accostare i bambini e ragazzi coinvolti nel progetto al linguaggio della musica contemporanea, secondo il principio che la maniera migliore per capire la musica e’ suonare la musica. L’idea fondamentale di Pollicino e’ infatti quella di mettere insieme strumentisti di professione e musicisti dilettanti, coinvolgendo il piu’ possibile i cori e le orchestre scolastiche. La partitura puo’ dunque ”adattarsi” alle situazioni contingenti e viene considerata, sotto certi aspetti, come una sfida, un orizzonte ideale o una meta da raggiungere.

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