Reggio: un arresto per falsi incidenti stradali e truffa alle Poste

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I finanzieri del Gruppo di Reggio Calabria hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del locale Tribunale – Dr. Antonino Laganà nei confronti di P.A. di anni 28,   nonché la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per  T.G. di anni 57 funzionario delle Poste Italiane per i reati di falso, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori.

L’indagine ha preso le mosse nell’ottobre del 2010 dalla denuncia sporta dal coniuge del proprietario di un autosalone di Reggio Calabria che aveva direttamente appreso presso gli Uffici Postali di Archi e S. Caterina che erano stati accesi e movimentati a suo nome ed a sua completa insaputa due libretti di risparmio nominativi.

Le indagini condotte dagli uomini del Gruppo della Guardia di Finanza – coordinati dal Sost. Dr. Stefano Musolino –  permettevano di accertare che P.A. – già collaboratore della predetta concessionaria auto, avendo avuto per motivi di lavoro copia dei documenti di identità della denunciante, dopo la loro scannerizzazione e contraffazione, aveva provveduto all’apertura di un primo libretto di risparmio nominativo presso la filiale delle poste di S. Caterina e successivamente presso la filiale di Archi, avvalendosi della conoscenza e della collaborazione di T.G.. In particolare, sui citati libretti, il P.A. aveva provveduto a depositare denaro contante dopo il cambio di assegni circolari frutto di due distinti risarcimenti danni per fittizi e sinistri stradali di cui lo stesso si era reso protagonista utilizzando i mezzi intestati alla concessionaria presso cui prestava la sua opera ed a lui concessi in uso nell’ambito del rapporto di mediazione instaurato.

Proprio con l’utilizzo dei documenti contraffatti, l’indagato aveva indotto in errore i funzionari di sportello e la Direttrice della filiale di Archi delle Poste Italiane ai quali li aveva esibiti per la compilazione delle procedure del censimento dei clienti. Con la compiacenza di T.G.  – funzionario della filiale delle poste di S. Caterina – veniva di fatto attivato il primo libretto nominativo fittiziamente intestato alla denunciante senza rispettare le procedure di verifica dell’identità del richiedente. In effetti, l’amicizia tra i due indagati è stata appurata dagli uomini delle Fiamme Gialle che hanno dimostrato come vi fossero stati continui contatti telefonici tra loro, in particolare il giorno antecedente all’accensione del libretto e nei giorni successivi allo stesso. L’opera del T.G. è stata inoltre appurata nel corso del versamento del secondo assegno allorquando lo stesso ha provveduto a compilare direttamente la distinta di versamento per poi consegnarla, insieme al titolo di credito, all’operatore di sportello che ignaro aveva provveduto al versamento, senza verificare la reale identità del cliente che stava effettuando l’operazione, confidando proprio nell’intercessione del collega.

Gli elementi probatori acquisiti dai finanzieri hanno permesso al magistrato inquirente di richiedere ed ottenere per entrambi gli indagati le misure cautelari eseguite. Nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate è stato rinvenuto ulteriore materiale probatorio e numerosi libretti nominativi e buoni fruttiferi per circa 700.000 euro che fanno presumere un’estensione del fenomeno criminale anche ai danni di altre persone ignare coinvolte.

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