Reggio, operazione ‘Ceralacca’. Lamberti: “la provincia è estranea”

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Di seguito la nota diffusa dall’Assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria, dott. Lamberti Castronuovo sull’operazione ‘Ceralacca’ della scorsa settimana:
Andiamoci piano e non diamo spazio a strumentalizzazioni . La vicenda è chiara e non ha bisogno di speculazioni.
L’operazione ” ceralacca”, brillantemente condotta dalla Gdf, è valsa a scoprire un’organizzazione malavitosa che si avvaleva anche di impiegati interni, volta a truccare le carte per far aggiudicare “ai soliti noti” cospicue gare d’appalto.
Paradossalmente è la riprova dell’assoluta correttezza con cui l’Amministrazione Provinciale conduce la propria attività . Non c’era infatti altro mezzo, se non quello di alterare i documenti, per vincere. Tanto era ed è nota la fedeltà e l’onestà di chi vi lavora ai livelli dirigenziali.
La SUAP è stata ed è una conquista della trasparenza e della legalità . Chiunque la conduca.
La Provincia annovera una dirigenza di elevato spessore, ultimamente sostenuta e guidata da una Direzione Generale di grande esperienza che sta assicurando, giorno dopo giorno, una amministrazione quanto mai regolare e sottoposta a rigorosi controlli, non tanto dal punto di vista morale – pleonastica – quanto nel senso dell’utilità verso la cittadinanza.
Il ginepraio delle Leggi che regolano l’amministrazione dello Stato molto facilmente indurrebbe in errore la politica, che spesso, nell’intento di fare ,incorrerebbe nei rigori delle Norme e regolamenti. Il tutto in perfetta buona fede. Il controllo di regolarità amministrativa adottato dal mio assessorato in sinergia con il presidente Raffa ed il direttore Minicuci è la novità di questa legislatura. L’istituzione della delega alla difesa della legalità dimostra,senza dubbio alcuno, la ferrea volontà di non lasciare spazio a nulla che non sia perfettamente nell’ambito della Legge.
L’operazione ceralacca non lede in alcun modo questo principio e questo obiettivo. Esula dal normale iter perché frutto di una azione delinquenziale, peraltro denunciata e scoperta dalla dirigente di turno, alla quale è andato il nostro incondizionato plauso, nella piena consapevolezza che chiunque dei dirigenti fosse stato al suo posto, si sarebbe comportato esattamente come Lei. Tale convincimento consente una normale auspicabile rotazione dei dirigenti che altro non fa che rendere ancora più tranquillo l’operato del dirigente stesso e di noi tutti. Non foss’altro perché l’identificazione di iter amministrativi eguali e sempre sullo stesso soggetto, esporrebbe quest’ultimo a pressioni ( o facciamo finta che no?) fastidiose , per usare un eufemismo. Noi abbiamo bisogno di dirigenti, non di eroi amministrativi.
Ora la giustizia faccia il suo corso. La costituzione di parte civile giova a salvaguardare chiunque abbia subito danni materiali, le imprese, e morali, l’amministrazione.
Mi farebbe piacere non dover registrare strumentalizzazioni di chicchessia. Una volta tanto la politica non c’entra, o c’entra poco. Non mi pare di vederne , tra i sottoposti a carcerazione, appartenenti. Né tantomeno è il caso di anticipare giudizi. Tocca alla Magistratura stabilire chi deve rispondere. La politica corretta l’ha già fatto in Consiglio Provinciale con la voce di Raffa. Se altri parla ora e non l’ha fatto , potendolo, in quella sede, sbaglia. A mio sommesso parere.
Una cosa è certa. Tutti i cittadini devono conoscere l’attività dell’Amministrazione per avere il diritto di giudicarla. Questo saldo principio della democrazia trova applicazione in questo Consiglio Provinciale che deve trovarsi tutto da una parte nella lotta vera all’illegalità, all’unisono con la dirigenza. Non su binari contrapposti ma paralleli“.

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