Festa del papà: messaggi di auguri sui social network, tradizioni culinarie e riti propiziatori per una ricorrenza celebrata in tutto il mondo

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La Festa del Papà corrisponde in Italia e in molti altri paesi cattolici alla festività di san Giuseppe, il padre putativo di Gesù, considerato dunque archetipo del padre e del marito devoto. La tradizione popolare poi, vuole che egli sia il protettore degli orfani, delle giovani nubili e dei più sfortunati. E proprio all’insegna di questa tradizione, in Sicilia, è usanza comune invitare i poveri a pranzo. Sono davvero tanti i modi di interpretare e vivere questa festa. Ma al di là delle sue varie interpretazioni, ciò che è certo è la sua celebrazione in tutto il mondo. Tutto il mondo,infatti,  seppur in date diverse, riconosce la festa del papà. Si dice che sia nata con una funzione complementare alla festa della mamma. La prima festa del papà documentata affonda le sue radici a Fairmont, in West Virginia, il 5 luglio 1908. In generale, poi, nei paesi di tradizione statunitense, la festa del papà ricade intorno alla terza domenica di giugno; in altri paesi, come ad esempio la Russia, la festa viene associata ai padri nel loro ruolo nazionale, intesa come “festa dei difensori della patria”. In alcune aree Italiane essa coincide con la festa di fine inverno: come riti propiziatori, si brucia l’incolto sui campi da lavorare e sulle piazze si accendono falò da superare con un balzo. In particolare, vengono organizzati grandi falò nei centri storici cittadini, in cui vengono bruciati cumuli di legna secca per dare spazio alla stagione della rinascita della natura e aprire quindi le porte alla primavera.  In Romagna, ad esempio,  la tradizione dei  fuochi è ben radicata e prende un nome diverso in base alla località: a Montescudo, vicino Ravenna, si chiama “focheraccia”, mentre a Poggio Berni, nella stessa provincia, è chiamata “focarina” e prevede la degustazione di ciambelle e vin brulé. Qualcosa di simile avviene anche nei paesi del Lazio, in cui viene acceso un falò per ogni rione: a Segni, nella provincia romana, a bruciare sono le “calecàre” che a Sermoneta, nell’area pontina, prendono il nome di “fauni”. Non mancano poi le fiere, in diverse parti d’Italia, con banchetti colmi di prodotti tipici, frittelle e rievocazione della figura del papà.  In Calabria, a Cosenza, è ormai una tradizione consolidata la Fiera di San Giuseppe, con piante, fiori, profumi e anche con eventi culturali e musicali. Grandi festeggiamenti vengono preparati con cura specialmente nei paesi in cui San Giuseppe è patrono. In Sicilia, in particolare, è molto sentito l’aspetto propriamente religioso di questa festa. Anticamente il Santo veniva celebrato con messe e novene ogni mercoledì  sin dal mese di gennaio, oggi invece ci si limita al solo mese di marzo e la data della festa coincide con l’equinozio di primavera.  L’ uso di imbandire mense su altari allestiti per l’occasione, diffuso in tutta l’area del Mediterraneo, risale fin dalle epoche più antiche. Ma la Festa di San Giuseppe è soprattutto la festa della famiglia , in cui, attraverso la preparazione del pranzo votivo,  i fedeli ritualizzano un momento quotidiano fondamentale della tradizione e della cultura contadina.

Esistono poi, in base alla regione, dolci tipici. Per l’Italia centro-meridionale e  per noi siciliani, indubbiamente, il più comune è la famosa zeppola, conosciuta anche come “crispella di San Giuseppe”. Se ci spostiamo più al Nord, troviamo invece la raviola. E, come per tutte le altre ricorrenze, anche la festa del papà impazza su Facebook: e via con i messaggi di auguri, dediche musicali, massime celebrative della figura paterna, citazioni cinematografiche, idee regalo, ricordi immortalati con un click e, ovviamente, le ricette dei dolci tipici. Infine, non poteva certo mancare all’appello Google, a sancire l’importanza di questa ricorrenza, con il suo doodle dedicato alla festa del papà.

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