Chi è Francesca Trapani, la donna indagata per le primarie del Pd di Palermo

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E’ considerata la ”madre Teresa” dello Zen. Fa mangiare i poveri. Consegna sacchi della spesa a famiglie in difficolta’ e nel quartiere palermitano ad alto disagio ce ne sono tante. Francesca Trapani, 50 anni, 4 figli, presidente dell’associazione ”Donne insieme associate”, ormai e’ da anni punto di riferimento non solo per chi ha problemi a calare la pasta ma anche per politici, amministratori, candidati alle elezioni. Sanno che lei e’ benvoluta, le persone la rispettano e sulla scheda elettorale scrivono secondo le sue indicazioni. Ora e’ indagata, insieme al compagno Maurizio Sulli che fa il posteggiatore abusivo, nell’ambito dell’inchiesta della procura palermitana per presunte attivita’ illecite nello svolgimento delle primarie del centrosinistra di domenica scorsa per la scelta del candidato sindaco vinte da Fabrizio Ferrandelli. E lei era proprio rappresentante di lista di questo candidato. I carabinieri le hanno perquisito la casa, la sede dell’associazione e hanno trovato 55 schede elettorali di cittadini oltre ad alcune deleghe per ritirare altre schede al Comune. ”Sono totalmente sconcertata – dice – E’ una vergogna, molti politici non sanno perdere. Io ho fatto tutto alla luce del sole”. Dice di conoscere Ferrandelli fin dai tempi della sindacatura di Leoluca Orlando. ”Io e Maurizio non abbiamo ricevuto – aggiunge – da Ferrandelli ne’ da altri la promessa di un posto di lavoro”. Il candidato pubblicamente afferma che ha conosciuto ”Francesca Trapani quando era rappresentante di lista per Leoluca Orlando”. Lo stesso esponente Idv che ripudia le primarie per i presunti illeciti nelle votazioni. L’avvocato Luigi Montagliani che difende Trapani e il compagno dice: ”I miei assistiti sono indagati per il reato di cui all’articolo 104 dpr 361 del 1957 che fa riferimento a brogli di natura elettorale ma per elezioni nazionali. La norma non vale per le regionali e le amministrative e nel ’60 e’ stata poi fatta una nuova legge che riguarda reati di natura elettorale per queste ultime competizioni. In ogni caso le primarie di un partito o di una coalizione non sono elezioni. La condotta dei miei assistiti non configura alcun reato”.

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