Barletta. Muore donna dopo un test clinico, tre indagati

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Tre persone sono indagate per omicidio colposo, cooperazione in omicidio colposo e lesioni nell’ambito delle indagini sulla morte di una donna, e il malore avvertito da altre due, dopo avere assunto sorbitolo per sottoporsi ad esami diagnostici utili a scoprire intolleranze alimentari nello studio del dottor Ruggiero Spinazzola, a Barletta. Al momento non si conoscono i nomi degli indagati. Previsto per lunedì mattina un vertice in procura per fare il punto sulle indagini e l’affidamento dell’incarico per l’esame autoptico al medico legale Giancarlo Divella, e per quello tossicologico, al professor Gagliano Candela. Da quanto si è appreso, oltre al sequestro di sorbitolo effettuato dalla polizia a Barletta, nello studio dove l’esame è stato effettuato, ne è stato compiuto un altro, a Rovigo. Le indagini della polizia, però, proseguono per verificare che non vi siano altre partite di quel sorbitolo in circolazione. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni, invece, stanno cercando di capire in quale fase, eventualmente, la sostanza possa avere subito sofisticazioni, se in fase di produzione o commercializzazione.

Intanto stanno meglio, ma restano sotto osservazione, le due pazienti che sono state ricoverate all’ospedale di Barletta. La notte trascorsa in ospedale, per la 62enne di Margherita di Savoia (in rianimazione), e per la 32enne di Altamura (in medicina), è stata tranquilla. A preoccupare di più i medici, ieri, dopo la morte della 28enne di Trani, Teresa Sunna, avvenuta contestualmente all’arrivo in ospedale, era stata la paziente ricoverata in rianimazione. La donna, invece, è rimasta vigile, collaborativa e ha pure raccontato quello che ricorda di ieri mattina, riferendo che la prima a bere il liquido contenente sorbitolo era stata la ragazza di Trani, poi era toccato a lei. Poco dopo la 28enne aveva avvertito un malore e addirittura era svenuta, le avevano sollevato le gambe. Anche lei, la 62enne, aveva accusato nausea, poi non ricordava più nulla, se non che l’altra paziente, la 32enne, disgustata dal sapore tipico di quel liquido, in parte lo aveva espulso subito dopo averlo ingerito, vomitando. “Sono stata fortunata ci è andata bene. Mi spiace per l’altra ragazza che non ce la fatta – racconta una delle due donne sopravvissute – Il sapore della sostanza era salata, non dolce: poi ho avuto subito nausea, ho accusato dei malori. Sono comunque inaccettabili questi acquisti di medicinali su internet”.

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