Buffon, la “colpa” della sincerità e le polemiche dell’ipocrisia per nascondere il vero problema: la moviola in campo

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Chi scrive non tifa Juventus e, anzi, sabato sera avrebbe preferito – per simpatia – che vincesse il Milan. Una precisazione obbligata in quest’Italia fatta di fazioni pronte ad accusarsi a vicenda e a mascherare ogni tipo di punto di vista e opinione con l’appartenenza a una o all’altra bandiera. Sul Milan-Juventus di sabato sera si può dire tanto e si può scrivere tanto, dalla solidità dei rossoneri che hanno dimostrato di essere superiori, agli errori di Conte che ha sbagliato tutti e tre gli interpreti offensivi del match; dal gol regolare non concesso a Muntari a quello annullato per un fuorigioco che, se c’è è millimetrico, di Matri fino ai pugni e alle gomitate di Mexes, Pirlo e Muntari e anche alla rissa finale, degna del “clasico” di Spagna tra Barcellona e Real Madrid. Probabilmente Milan-Juve sta diventando qualcosa di simile, fatto sta che la partita è finita 1-1 e il campionato è ancora apertissimo. Le polemiche del giorno-dopo, anzi, dei giorni dopo, sono però tutte concentrate sulle parole di Buffon che, con grande onestà e sincerità, dopo la fine della partita ha detto di non aver visto se il pallone del tiro di Muntari fosse andato dentro la porta e che, comunque, se l’avesse visto, non l’avrebbe mica detto all’arbitro.
Il capitano della nazionale ha detto quanto di più ovvio e banale si potesse dire, per chi pratica o anche semplicemente segue da spettatore ogni tipo di competizione sportiva. Eppure intorno a queste dichiarazioni s’è scatenato un polverone assolutamente falso e ipocrita, montato sul nulla. Ogni domenica in ogni partita vediamo falli, simulazioni, errori arbitrali di cui i giocatori della squadra in quella circostanza favorita sono ben consapevoli, ma ovviamente fanno finta di nulla. Se gli arbitri non sanno fare bene il loro lavoro non è che si può chiedere ai calciatori, che hanno addosso una maglia, sono pagati da quella società e giocano per quei tifosi, di rinunciare a una vittoria o a un risultato importante per proteggere l’arbitro di turno.
Il milanista Thiago Silva, con altrettanta onestà e sincerità, ha detto che si sarebbe comportato esattamente come Buffon ma sul n° 1 della Juventus s’è scatenato l’inferno, qualcuno ha addirittura chiesto a Prandelli di togliergli la fascia da capitano della Nazionale ma per fortuna il Ct ha risposto che non se ne parla proprio. Anche lui conosce bene il mondo del calcio e se agli Europei nella sfida contro la Spagna un arbitro dovesse regalare un rigore completamente inventato agli “azzurri”, certo non si avvicinerà al quarto uomo chiedendo di togliere il penalty e magari assegnarlo alla Spagna per sportività … suvvia! Nè ci potrebbero essere italiani che, a casa davanti alla Tv, si dispiacessero per quel gol viziato da una scelta errata della terna arbitrale.
Tante polemiche su Buffon, ma nessuno parla di Barzagli e Bonucci che erano lì a un passo da Muntari, di fronte Buffon, e che hanno visto molto meglio del portiere come e quanto il pallone fosse dentro. Ma ovviamente non sono mica andati a dirlo all’arbitro …
La sensazione “mediatica” è che tutte queste polemiche siano realizzate ad arte per mascherare il vero problema del calcio, e cioè l’assenza della moviola in campo. La tecnologia, che consentirebbe con i sensori sui pali delle porte di farla finita una volta per tutte con i “gol-fantasma” che caratterizzano ogni campionato, spesso in modo decisivo (basti pensare a quelli della Juventus nel 1998, quello di Empoli-Juve parato da Peruzzi ben dentro la linea di porta o quello di Juventus-Udinese rinviato in rovesciata da Ciro Ferrara più di un metro oltre la linea di porta!).
Basterebbe, inoltre, un maxi-schermo come quello dei Mondiali di Germania 2006 (vedi episodio Zidane-Materazzi che, però, non ha insegnato nulla a nessuno!) per mostrare i replay o un piccolo schermo accanto al quarto uomo che li guarda e segnala all’arbitro ciò che è successo davvero. Senza perdite di tempo, senza polemiche (in quel caso non esisterebbero più le proteste perchè di fronte all’evidenza nessun calciatore potrebbe permettersi di protestare!) e con un calcio più giusto, onesto e pulito.
Ma della moviola in campo si parla da molti anni a orecchie che non vogliono sentire, perchè preferiscono lasciar in mano delle – spesso scellerate – decisioni arbitrali ciò che potrebbe essere provato scientificamente. Creando polveroni ad arte che fanno male solo al sistema-pallone.

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