La notizia proveniente da fonti governative, su un piano di riordino degli scali aeroportuali , che potrebbe portare a un declassamento dello scalo del S. Anna, ha provocato una vera e propria alzata di scudi da parte di tutte le istituzioni politiche e dal mondo associazionistico. Una notizia contraddittoria, se si pensa ai rilevanti investimenti economici da parte della Camera di Commercio ed enti locali negli ultimi tre anni che si unisce al trend dei passeggeri , aumentati del 20 % nell’annata 2011, che porta lo scalo crotonese solo dietro a quello di Bergamo Orio al Serio, nonché un patrimonio finanziario di investimenti, per effetto di un accordo con la Regione pari a circa 31 milioni di euro. Siamo fiduciosi che il governo Monti non può non tenere conto dei sacrifici economici realizzati per mantenere lo scalo aereo, soprattutto in un territorio dove la storica mancanza delle infrastrutture, continua a essere il problema prioritario.
Proprio per rendere ancora più appetibile lo scalo crotonese e nell’ottica di dare nuovi sbocchi di mercato agli operatori produttivi e commerciali, si ritiene che l’iniziativa presentata tempo addietro e finalizzata a istituire presso il S. Anna una linea cargo per il trasporto di prodotti freschi del settore agricolo e zootecnico, in questo particolare momento, diventa una proposta interessante, che potrebbe affiancare al traffico passeggeri anche il traffico merci, valorizzando entrambi in una comune strategia di sviluppo.
Una proposta che porterà utilità a tutti gli imprenditori del territorio, a partire dal settore agroalimentare , ritenuto da tutti strategico per la nostra provincia, con notevoli vantaggi per la distribuzione e i mercati dovuti alla riduzione dei tempi di consegna delle merci, alla garanzia della qualità e dalla conservazione del prodotto fresco. L’iniziativa, una volta avviata, potrà portare ad un notevole aumento di voli cargo da Crotone verso città del nord Italia e capitali estere, rendendo effettivamente l’aeroporto il vero volano per lo sviluppo. Sulla problematica sarebbe utile e interessante focalizzare l’attenzione sulla vicina esperienza nata dal sistema integrato del porto di Taranto, con il retro porto e piastra logistica e il potenziamento del collegamento con l’aeroporto di Grottaglie, che nella programmazione dell’ ENAC nello scenario 2025 è destinato a essere il più importante aeroporto cargo di tutto il mezzogiorno, grazie all’intesa della Regione Puglia con il management di Klm/Air France Cargo.
Pur consapevole delle difficoltà che sta attraversando il sistema aeroportuale nel suo complesso, ritengo non rinviabile l’insediamento di un tavolo di crisi che veda coinvolti i diversi livelli istituzionali interessati e l’associazionismo produttivo, con il compito di sottoporre a verifica di sostenibilità lo sviluppo di questo importante asset strategico dello scalo S. Anna. Risulta necessario, infatti, misurare in termini economici finanziari l’attualità di una opzione strategica da tempo ritenuta determinante per lo sviluppo complessivo del territorio ma mai approfondita compiutamente, tenendo anche conto di una differenzazione dello scalo crotonese nell’ambito di una strategia aeroportuale regionale.