Protesta dei “Forconi”: chiuso il porto di Palermo

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State calmi e tranquilli. Stiamo lottando per voi. Non dobbiamo farci del male. Non siamo la Palestina, siamo il popolo siciliano“. E’ l’appello. Pronunciato dai microfoni di Rai Sicilia, da Giuseppe Richichi, leader della protesta dei padroncini che sta mettendo in ginocchio l’Isola. Alta la tensione culminata ieri con l’accoltellamento di un manifestante da parte di un venditore ambulante che aveva violato il blocco, ma continuano i segnali di insofferenza. E a Palermo il presidio davanti al porto ha indotto la Capitaneria a decidere di chiudere gli accessi allo scalo, compreso quello centrale, per motivi di ordine pubblico. All’interno numerosi Tir con merce a bordo che i manifestanti non fanno uscire. Il portavoce degli autotrasportatori dell’Aias ha confermato che i blocchi, che coinvolgono anche gli agricoltori del Movimento dei forconi e i pescatori, continueranno fino a venerdi’. Domani mattina alle 10 una delegazione incontrera’ il presidente della Regione Raffaele Lombardo e i prefetti dell’Isola, per tentare di aprire uno spiraglio sulla dura vertenza.

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