Gioia Tauro: nuova tendopoli per i braccianti agricoli della piana

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Una nuova tendopoli della capienza di trecento posti sara’ realizzata a Rosarno per accogliere i migranti impegnati nella raccolta degli agrumi nella piana di Gioia Tauro. E’ stato stabilito oggi al termine della riunione del Tavolo permanente costituito presso la prefettura di Reggio Calabria. Gia’ nei giorni scorsi erano stati avviati sopralluoghi dai funzionari della prefettura, del comando provinciale dei Vigili del fuoco e dell’Asireg di Reggio Calabria per individuare territori adatti a ospitare la tendopoli. ”In base alla ricognizione condotta – rende noto la prefettura – e’ stata ritenuta rispondente alle finalita’ di pubblico interesse perseguite un’area di circa ventimila metri quadrati, ricadente nel comprensorio di San Ferdinando, gia’ dotata di allacciamenti alle reti elettrica ed idrica, di una porzione della quale – dell’ampiezza di quattromila mq – e’ stata disposta l’immediata requisizione ai sensi dell’art. 2 Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza”. Il provvedimento, che amplia la disponibilita’ dei posti gia’ offerti a Rosarno in localita’ Testa dell’Acqua (per 180 migranti), e’ valido fino al 30 aprile. Nello scorso mese di dicembre si era verificata un’aggressione contro due cittadini extracomunitari che aveva fatto temere a una nuova recrudescenza, dopo la rivolta di Rosarno di due anni fa. In questo contesto la prefettura ha accelerato la ricognizione per trovare una sistemazione alloggiativa per i braccianti agricoli stranieri. All’incontro di questa mattina, presieduto dal prefetto Luigi Varratta, hanno partecipato il sottosegretario alla protezione civile della Regione Calabria Franco Torchia, il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, i sindaci di Rosarno e San Ferdinando, Elisabetta Tripodi e Domenico Madafferi, il questore Carmelo Casabona, i comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco, Pasquale Angelosanto ed Emanuele Franculli, il vicario generale della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi mons. Giuseppe De Masi.

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