La giornata finanziaria non e’ iniziata nel migliore dei modi, i dati macroenomici attesi sulla produzione industriale sorridono unicamente alla locomotiva tedesca (o,8%) mentre il resto degli stati ha riscontrato una contrazione delle domanda di circa 0,5% . L’agenzia cinese Dagong ha tagliato il Rating italiano portandolo da A- a BBB con outlook negativo , dopo aver messo sotto osservazione nel luglio scorso , comunicano dall’agenzia che le prospettive di crescita economica della penisola rimangono ridotte inoltre sono aumentati i rischi finanziari delle banche facendo dimunire la possibilita’ di mantere gli impegni presi e scadenze.Ricordiamo che Dagong e’ la prima agenzia di rating a far perdere la A al nostro paese ma e’ probabile che a breve termine (primo trimestre 2012) anche le agenzie americane possano rivedere verso il basso le stime ed il relativo giudizio sull’Italia.
Come abbiamo piu’ volte scritto i mercati restano sempre molto nervosi e l’incertezza in merito al buon esito del meeting dell’Eurozona ha fatto scendere i listini azionari su alcuni rumors che vedono la Germania scettica circa il buon esito e conclusione dell’incontro con gli altri Paesi europei. Da segnalare come la Grecia nella serata di ieri abbia approvato un altro piano di forte austerity per poter accedere agli aiuti promessi dal FMI e UE nel 2012, il Times anticipa come nel 2012 dovrebbero essere inseriti come liquidita circa 900 miliardi di euro da parte di due fondi Efsf e Esm che con il loro supporto dovrebbero riuscire a stabilizzare la posizione traballante dell’euro e portare avanti le poliche comunitarie. Rircordiamo come questi fondi siano creati dai Paesi con tripla A dell’area Euro e una possibile revisione del rating da parte delle agenzie porterebbe ad un immediata retrocessione del fondo Efsf con conseguente aumento del tasso di prestito nei confronti dei PIGS.(ipotesi illustrata ieri da parte di Moritz Kraeme,managing director S&P)
Continua la sua discesa l’euro che si e’ portato nuovamente sotto quota 1,34 con obiettivo 1,32 entro la fine del 2011 grazie anche al possibile taglio da parte della bce sul tasso d’interesse di riferimento.
Giuseppe Geresia
