Domani il Papa Benedetto XVI arriva in Calabria: a Lamezia saranno 100mila per l’angelus

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Papa Benedetto XVI, in visita pastorale in Calabria, sarà accolto domani da centomila fedeli al suo arrivo a Lamezia Terme, terzo centro calabrese e polo industriale nel cuore della Regione. Il Pontefice celebrerà l’Angelus in un enorme piazzale allestito nell’area industriale alle porte di Lamezia Terme e, nel pomeriggio, si recherà in visita alla Certosa di Serra San Bruno. “E’ una visita storica, chiederò al Papa di pregare per questo momento particolare che sta attraversando Lamezia e la Calabria, nella speranza che le aspettative dei lametini e dei calabresi vengano esaudite”, afferma il sindaco Gianni Speranza. La location. Sarà un evento di massa, sono decine di migliaia i fedeli previsti da tutto il Mezzogiorno d’Italia. Lamezia Terme lavora da mesi all’organizzazione dell’appuntamento. La scelta della location è caduta su un enorme prato, ai margini della città. Dal maxi palco di quaranta metri, sormontato da una grande croce, Benedetto XVI reciterà l’Angelus per i centomila fedeli previsti. Una scenografia essenziale, così come il percorso che seguirà il Pontefice per raggiungere il centro cittadino al termine della cerimonia religiosa. A mezzogiorno, infatti, Benedetto XVI raggiungerà la cattedrale di Lamezia, per poi pranzare nell’Episcopio. Il menù pensato per il Papa è all’insegna, naturalmente, dei sapori della Calabria. Coro e orchestra. L`Orchestra giovanile della Calabria, nata in seno al Conservatorio di Musica `P.I.Tchaikovsky` di Nocera Terinese, e la Corale della Schola Cantorum `Benedetto XVI`, nata in seno alla Schola Cantorum Benedetto XVI di Lamezia Terme, accompagneranno messa. Per l`occasione si è costituita una compagine orchestrale di 90 elementi, accompagnata da 300 coristi selezionati tra i cori delle 62 parrocchie della Diocesi di Lamezia, e affiancata da un coro di voci bianche di 50 elementi. La Certosa millenaria. Nel pomeriggio, in elicottero, Benedetto XVI raggiungerà la Certosa di Serra San Bruno, nel vibonese, cuore delle Serre calabresi. L’abbazia certosina, fondata da San Bruno sul volgere dell’undicesimo secolo, ha conosciuto nella storia momenti di grande ricchezza e splendore alternati a fasi di declino e abbandono. Benedetto XVI incontrerà la comunità dei certosini e visiterà una cella e l’infermeria del complesso monastico, per poi salutare la popolazione del piccolo centro. L’incognita meteo. L’area allestita per l’Angelus è dotata di maxi schermi e di un sistema di amplificazione adatto a grandi eventi del genere. Ma le previsioni meteo fanno tremare gli organizzatori. Il maltempo previsto al Sud nel fine settimana potrebbe disturbare non poco i fedeli radunati. Un disagio aggravato dalle rigide misure di sicurezza che costringeranno tutti a raggiungere l’area entro le sei del mattino. Per raggiungere il luogo nel quale si celebrerà l’evento è attivo un servizio di bus navetta. Traffico bloccato anche in città, dove è già programmato il percorso della `papamobile’, punteggiato da migliaia di bandiere del Vaticano. Il precedente di Karol. Non è la prima volta di un Papa a Lamezia. Correva l’anno 1984, poche settimane dopo la revisione del Concordato con l’Italia. Giovanni Paolo II si recò in visita pastorale in ottobre, proprio nella città tirrenica e nei capoluoghi della Regione. Agli operai calabresi testimoniò la “vicinanza della Chiesa”, dopo aver celebrato messa nello stadio di Catanzaro e aver fatto visita ai malati dell’Ospedale Pugliese. Di quella visita si ricorda anche un simpatico lapsus che lo stesso Wojtyla definì “imperdonabile” (confuse in un discorso pubblico Reggio Calabria con Reggio Emilia, provocando il `rispettoso’ brusio della popolazione). Anche allora il primo cruccio degli organizzatori era il meteo. Ma, appena giunto all’aeroporto lametino, Papa Giovanni Paolo II esultò: “A Roma ho lasciato la pioggia, qui ho trovato l’azzurro. La Calabria vincerà il tempo”.

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