Reggio Calabria, la criminologa D’Aniello sul caso Rositani: “Russo ha commesso un orrendo crimine, non soffre di alcuna malattia mentale”

Molta attesa per la giornata di domani, si terrà l'ultima udienza del processo a carico di Ciro Russo, l'uomo che tentò di uccidere a Reggio Calabria l'ex moglie Maria Antonietta Rositani

Domani si celebrerà l’ultima udienza del processo a carico di Ciro Russo, l’uomo che tentò di uccidere a Reggio Calabria la sua ex moglie Maria Antonietta Rositani dandole fuoco. Dopo le parole del papà Carlo, a ricordare l’importante data è stata la criminologa Luisa D’Aniello di Napoli. “In questa foto (si riferisce al post pubblicato su Facebook, ndr) papà Carlo Maurizio Rositani e Maria Antonietta sorridono nonostante tutto! Il loro animo gentile e profondo non si è piegato né alla cattiveria né alla vendetta. Vogliono solo GIUSTIZIA e sono terrorizzati dall’ idea che quest’uomo possa farle, nuovamente, del male”, spiega la dott.ssa D’Aniello.

La criminologa è stata consulente di questo caso: “ho valutato la personalità dell’aguzzino e posso affermare con determinazione che egli ha commesso questo orrendo Crimine solo perché era spinto da un potente sentimento ostile. Nessun tipo di malattia mentale utile ai fini Forensi. I sui comportamenti durante e nel post-crimine ne danno prova: una lucida capacità organizzativa e una condotta congrua e finalizzata a compiere il malsano gesto per poi far perdere le tracce di sé. L’ amara consapevolezza di aver perso il controllo nei confronti della moglie , la ferita narcisistica, l’intolleranza alla frustrazione e il bisogno di rancoroso risarcimento, compreso l’odio ingiusto lo hanno spinto a rimuginare ossessivamente fino a trovare il modo per vendicare il “torto subito”. Il capovolgimento della colpa, il profondo rancore e il desiderio di vendetta lo hanno guidato, dunque, a compiere l’azione criminale. Un copione che , purtroppo, si ripete per tutte le donne vittime di femminicidio e che va assolutamente contrastato!”.