Reggio Calabria, Falcomatà nomina Mary Caracciolo Assessore e dà l’ennesimo schiaffo a Irto: si aprono scenari clamorosi

Reggio Calabria, politica nel caos per lo scontro tra Falcomatà e Irto all'interno del Pd: il Sindaco ha scelto Mary Caracciolo per la nuova giunta, già esponente di Forza Italia con cui era candidata alle ultime comunali e molto critica con il primo cittadino fino a poco tempo fa. Una scelta che manda in imbarazzo Irto: il Segretario Regionale del partito ingoierà anche questo boccone amaro in silenzio?

C’è anche Mary Caracciolo nella nuova squadra di governo che Giuseppe Falcomatà sta provando ad allestire per traghettare il Comune di Reggio Calabria alle elezioni comunali di maggio 2026, dopo la sua decadenza che verrà formalizzata nei prossimi giorni a seguito dell’elezione al Consiglio Regionale. Esponente di Forza Italia e addirittura candidata al comune nella lista di Forza Italia alle comunali del 2020 (undicesima con 640 voti), nella precedente consiliatura (2014-2020) era addirittura capogruppo di Forza Italia e quindi leader dell’opposizione a Falcomatà, tanto che basta digitare il suo nome su Google per vedere come e quanto duramente Mary Caracciolo si sia scagliata negli anni contro le “malefatte ed incapacità” del Sindaco Falcomatà.

Alla giovane reggina andranno le deleghe alla Cultura, che Falcomatà ha strappato a quell’altro grande intellettuale di Filippo Quartuccio per un altro nobile motivo: è colpevole di aver sostenuto Muraca alle elezioni Regionali. Che tristezza la politica in questa città!

Falcomatà ha scelto di sostituire gli assessori Paolo Malara e Anna Briante con Alex Tripodi e Annamaria Curatola, confermando il fedelissimo Paolo Brunetti – una scelta anche questa di pieno merito, basti vedere i risultati delle sue scelte politiche, su tutti quella sulla Reggina – nel ruolo di vice Sindaco, e quindi con l’incarico di Sindaco facente funzioni per i prossimi sei mesi. L’intenzione di Falcomatà è quella di lanciare Brunetti proprio come nuovo candidato Sindaco del Pd, sfidando così Massimo Canale che invece all’interno del partito rappresenta l’alternativa rispetto al gruppo di potere guidato da Falcomatà.

Ma il vero scontro di potere è più in alto, ed è tra Falcomatà e Irto. Ieri la durissima nota di Panetta, vicino a Irto, svela quanto sia tesa la situazione nel Partito Democratico, con Falcomatà che assume delle decisioni ignorando la figura di Irto con cui cresce la competizione per gli spazi di potere all’interno del partito. Il Senatore e Segretario Regionale del Partito Democratico fin qui è stato molto diplomatico e negli anni ha subito in silenzio tutte le intemperanze del Sindaco reggino. Falcomatà ha compiuto un ulteriore strappo dopo non aver tollerato l’esclusione da ogni incarico rappresentativo in Consiglio Regionale e sulla nuova Giunta ha fatto da solo. Un po’ come sempre negli ultimi anni.

Il consiglio comunale di lunedì e il rischio che vadano tutti a casa

Adesso lunedì il consiglio comunale rischia di andare a casa. Se a Falcomatà mancheranno tre soli voti della sua maggioranza, il Comune cade e arrivano i commissari per tre mesi, con le elezioni anticipate a marzo. I malumori sono enormi dopo gli strappi di Falcomatà, che ha trattato tutti i suoi compagni di partito che non l’hanno sostenuto alle regionali alla stregua delle grandi purghe di memoria Sovietica. E Irto non rimarrà a subire in silenzio per sempre. La segreteria provinciale del partito ieri ha commentato le scelte di Falcomatà con un durissimo “inaccettabile nuovo unilaterale cambio di Giunta“, aggiungendo che “Nelle prossime ore, il Partito Democratico renderà pubbliche ulteriori valutazioni e decisioni politiche”. Parole durissime, che nascondono una situazione ancora più seria. Può infatti Irto sopportare un consigliere regionale che ha palesemente espresso la volontà di non seguire il gruppo consiliare nell’attività politica di opposizione ad Occhiuto, promettendo di agire autonomamente con la chiara ambizione di ritagliarsi uno spazio per il futuro? E’ chiaro che il Sindaco non ha ancora accettato di non essere stato il candidato alla presidenza della Regione, ma adesso l’espulsione di Falcomatà dal Pd – in base a quello che filtra nelle ultime ore dalle stanze del partito – non è fantascienza.