Corteo No Ponte a Messina: “Meloni e Salvini fermatevi e scusatevi”. Ma spuntano forti critiche a Conte e Landini | FOTO

A Messina il corteo No Ponte partico da piazza Castronovo in direzione piazza Duomo. Presenti anche Schlein e Bonelli. Da Accorinti forti critiche a Conte e Landini

  • Corteo No Ponte a Messina
    Foto di Stefania Giuffrida / StrettoWeb
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E’ partito da piazza Castronovo a Messina, sotto la pioggia, poco prima delle 15:00, il corteo per dire NO al Ponte sullo Stretto di Messina. Lo slogan che ha accompagnato la manifestazione è “Contro le grandi opere, i territori sono di chi li abita. Palestina libera“. Cosa c’entri la Palestina con il Ponte sullo Stretto e perchè le proteste dei NoPonte vengano mischiate con Gaza, LGBT, Carnevale e quant’altro, resta sempre un mistero. Più cose mettiamo nel calderone, più persone partecipano?

Sono diverse centinaia i manifestanti con tanto di magliette “No ponte”, manifesti, slogan e bandiere che chiedono lo stop definitivo alla grande opera che porterà miglioramento infrastrutturale, economico e lavorativo all’intero Sud Italia.

Con l’Assemblea No Ponte ci sono anche le associazioni “Cambiamo Messina dal basso” “coordinamento Pro Palestina Reggio Calabria”, “Global Movement to Gaza”, “Catanesi solidali con il popolo palestinese”, “Mediterranea Saving Humans”, Anpi Milazzo, Antudo, il centro sociale Anomalia di Palermo, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista. Presenti anche il leader del Pd Elly Schlein e quello di Avs, Angelo Bonelli.

Gli organizzatori: “oltre 100 organizzazioni, è record”

Presenti “100 organizzazioni, un record – dicono gli organizzatori – 5 comitati No ponte, 47 associazioni ambientaliste, 36 tra associazioni e movimenti, 7 organizzazioni politiche, 5 organizzazioni sindacali, oltre alle migliaia di cittadini che in questi anni in maniera pacifica e non violenta sono scesi in piazza con noi.

Siamo 15mila. Questo è un corteo bellissimo, pacifista e non violento. Ci sono giovani e anziani, ci sono famiglie e studenti, ci sono persone arrivate da tante regioni. Tutti contro il progetto predatorio del Ponte”.

Da alcune immagini presenti sui social però, i numeri sembrano essere diversi e le presenze decisamente inferiori rispetto ai 15.000 annunciati.

 

Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf: “oggi a Messina per dire no”

Oggi siamo in piazza a Messina al fianco dei cittadini e di oltre 80 associazioni, comitati, organizzazioni sindacali per ribadire il nostro no al Ponte sullo Stretto. Chiediamo al governo di fermare le sue forzature per realizzare un’opera inutile e dannosa non solo per l’ambiente, ma anche per le tasche dei cittadini come certificato dalla Corte dei conti, il primo giudice terzo chiamato a esprimersi sul progetto voluto dal Governo”. Lo dichiarano in una nota congiunta Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e Wwf Italia presenti oggi al corteo ‘No ponte’.

La Corte dei conti, continuano, “ha certificato come quest’opera sia in palese violazione della Direttiva Habitat e delle regole europee sugli appalti e come le informazioni e i dati contenuti nella delibera Iropi non siano documentati e manchino di una reale istruttoria. Il parere negativo della Corte dei conti e le sue motivazioni pubblicate giovedì sono la conferma di quanto le associazioni sostengono da tempo e che hanno motivato nei due ricorsi presentati al Tar“. Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e Wwf Italia hanno inviato anche tre reclami alla Commissione europea.

Chiediamo per l’ennesima volta al governo di fermarsi prima di sprecare altro tempo, energie e soprattutto soldi dei contribuenti per un’opera inutile che non serve né alla Sicilia, né alla Calabria né al Sud e si concentri invece sui veri problemi che affliggono il nostro Paese“, concludono.

Leoluca Orlando: “le enormi risorse stanziate per il Ponte servano per strade e ferrovie”

La manifestazione per il No al ponte sullo Stretto di Messina è una battaglia di civiltà irrinunciabile a tutela dei diritti delle persone e dell’ambiente“, afferma l’europarlamentare di Avs Leoluca Orlando. “Il Ponte pone pesanti problemi di tipo sociale, economico e ambientale. Oggi le forze progressiste e il mondo dell’associazionismo si uniscono per dire no ad un’opera pericolosa che viola le normative europee sull’ambiente e in materia di appalti delle opere pubbliche. Lo avevamo denunciato un mese fa incontrando il commissario europeo per l’Ambiente, Jessika Roswall, una denuncia che ora trova ulteriore conferma nelle motivazioni della Corte dei Conti che ha bocciato il progetto“.

Per Orlando, “la realizzazione del ponte stravolgerebbe un territorio ricco di biodiversità e distruggerebbe identità paesaggistica e culturale. Per questo oggi saremo ancora una volta in piazza a Messina“. “Il governo nazionale e i governi regionali – prosegue l’ex sindaco di Palermo – devono rispettare l’ambiente e la legalità e devono prendere atto del pronunciamento dei magistrati contabili, ammettere il proprio fallimento e investire le enormi risorse economiche stanziate per l’opera nella realizzazione di strade, reti ferroviarie, servizi sociali e sanitari, sviluppo sostenibile agricolo e industriale nelle Regioni Sicilia e Calabria condannate da subalternità a inaccettabili logiche affaristiche“.

Accorinti: “perché Conte e Landini non partecipano al corteo?'”

Noi lo diciamo da 25 anni” quello che ora dice la Corte dei Conti. “Ci fa piacere che adesso anche la Corte dei conti lo afferma. Chiaramente i giudici contabili guardano le carte. Non è come dice la premier che sono di parte. Loro fanno il loro mestiere, come lo fanno i magistrati, giudici. Prima eravamo pochi, poi sempre di più sempre di più. E oggi siamo arrivati a fare manifestazioni oceaniche”. È quanto ha dichiarato Renato Accorinti, ex sindaco di Messina, volto del Comitato No Ponte, a margine del corteo contro il ponte di Messina.

Il movimento No Ponte è stato un movimento maturo, perciò un’opera che non può creare mai sviluppo, a parte che non si capisce se sta in piedi e non c’è un progetto esecutivo. Questi non hanno neppure il progetto esecutivo. Una follia”, dice. “Anche la spesa dei 13 miliardi e mezza è fittizia- aggiunge -e sarà molto di più. Fanno delle cose così irregolari, così contro la Comunità europea, vanno oltre ogni legalità. E noi, lo diciamo da tempo che lo Stretto non è negoziabile perché è una zona particolarmente speciale”.

Accorinti lamenta, in particolare, l’assenza del leader della Cgil Maurizio Landini, “anche se, per carità, c’è il numero due della Cgil, e a breve arriveranno Schlein e Bonelli. Ma l’immagine di avere Landini qui sarebbe stato importante. Dove è Landini? Cosa c’è di più importante di questo? Il Ponte costa più di una finanziaria. Allora, tu che difendi i lavoratori dove sei?”. E poi critica il leader del M5S Giuseppe Conte: “non vieni? Perché? Il momento giusto è ora. Non va bene. L’immagine di un partito è il segretario”.

Bonelli: “Salvini voleva sottrarre 14 miliardi alle priorità del Paese”

Il parlamentare di Avs Angelo Bonelli che partecipa alla manifestazione ha dichiarato: “oggi è una grande giornata perché coincide con una vittoria della legalità. La Corte dei conti ha dato ragione alle argomentazioni che noi abbiamo sempre posto, ovvero che questa è un’opera vecchia di trent’anni. Solo l’arroganza di Salvini poteva far credere il contrario agli italiani. Un’opera che ha violato la direttiva europea sulla concorrenza, che ha violato la direttiva sull’ambiente, perché ci sono siti ambientali di grande rilevanza che verranno distrutti. Un’opera che sottrae 14 miliardi di euro agli italiani con un progetto vecchio, addirittura con un pilone che insiste sulla faglia attiva, insomma ci troviamo di fronte veramente a un qualcosa di inaccettabile. E se Salvini avesse pudore e rispetto per le istituzioni, si dovrebbe dimettere“.

Bonelli: “se Meloni dovesse proseguire, si schianterà contro muro di legalità”

Voglio dire da Messina una cosa Giorgia Meloni: Se dovesse andare avanti con questo progetto, registrando la delibera con riserva, sappia che noi costruiremo un muro di legalità contro cui loro si schianteranno. Perché sulla legalità non si scherza. Anche noi siamo per le infrastrutture, per realizzare gli interventi, ma non sottraendo 14 miliardi di euro agli italiani, perché le vere priorità qui sono il trasporto ferroviario, realizzazioni depuratori, realizzazioni di scuole o ospedali, la difesa del suolo. Tutto ciò che può portare tanto lavoro. Esattamente, il contrario di quello che sta facendo il governo”, aggiunge Bonelli.

La battaglia contro il ponte deve proseguire, ci sono fondi europei che vengono utilizzati in violazione della direttiva europea sulla concorrenza e sull’ambiente e quindi anche la Corte dei conti europea deve intervenire. Il governo se avesse rispetto delle leggi si dovrebbe fermare per ricominciare da capo, se effettivamente vuole rispettare le norme. Se invece vuole calpestare le norme perché si sentono padroni dello Stato lo ribadisco: sappia Giorgia Meloni, che costruiremo un muro della legalità, dove si schianterà l’illegalità che loro oggi stanno costruendo”, conclude Bonelli.

Schlein: “progetto sbagliato e dannoso”

Da qui, dalla manifestazione di Messina contro il Ponte sullo Stretto per dire al Governo di fermarsi, per dire di fermarsi su un progetto che il Partito democratico ritiene sbagliato e dannoso, sia dal punto di vista economico, che da quello ambientale che da quello sociale“. Lo ha detto la leader del Pd Elly Schlein arrivando al corteo ‘No Ponte’ a Messina dove stanno sfilando migliaia di persone per dire no al Ponte. “Le motivazioni della Corte dei conti hanno parlato chiaramente di una violazione delle direttive europee, sia quelle ambientali, come la direttiva Habitat, sia della direttiva sugli appalti per l’esclusione dell’autorità di regolazione dei trasporti, violazioni molto gravi – prosegue Schlein – Si legge in quelle motivazioni che mancavano gli elementi di motivazione sulla salute e sulla sicurezza e che, quindi, andava anche preventivamente raccolto il parere della Commissione europea“.

Non è stato fatto – aggiunge Schlein – E’ stata fatta una modifica sostanziale dell’appalto, senza rifare la gara. Non ci sono i dati completi per capire se c’è stato un superamento della soglia dell’aumento dei costi di oltre il 50%. Tutte cose che stanno nell’motivazioni della Corte e che devono portare il governo di Giorgia Meloni a fermarsi su questo progetto dannoso e sbagliato. E siamo qui per sostenere questa mobilitazione delle cittadine e i cittadini che su questo progetto hanno sempre fatto sentire la loro voce. Siamo al loro fianco”.

Siamo qui per supportare l’azione dei comitati per il no, perché questo blocco è una vittoria vostra. E’ una vittoria dei vostri argomenti che, pazientemente, avete portato avanti. Noi vi siamo al fianco, insieme anche alle altre forze di opposizione, che sono qui presenti. Ma il messaggio per Meloni e Salvini è molto chiaro, dopo le motivazioni della sentenza della Corte dei conti: vi dovete fermare e vi dovete scusare, per la vergogna di aver buttato 13 miliardi, sottraendo tutte quelle risorse a tutte le altre infrastrutture che aspettano, prima di tutto per i siciliani e calabresi, che non si riescono più a spostare con i treni e con le strade. Per il piano casa che manca ad un paese in cui gli studenti pagano il 45% in più per una stanza singola per andare a studiare – dice ancora Schlein – Quante cose si potevano fare con quei 13 miliardi, invece che la propaganda fallimentare di questo governo?”.

La sentenza della Corte dei conti dice che quel progetto è stato fatto forzando le procedure, violando la direttiva europea sull’ambiente, perché dovevano sentire la Commissione europea, visto che non hanno presentato motivazioni sulla salute e la sicurezza dei cittadini. Ha violato la direttiva sugli appalti, perché è un appalto che si è modificato sostanzialmente andando a finanziare solo con fondi pubblici l’opera che avevano in testa e questo implicava fare una nuova gara che non è stata fatta“.

Ma, addirittura, la Corte dei conti ci spiega che non hanno dato dati completi per vedere quanto costerà quest’opera, e se ha superato la soglia dell’aumento del 50%.– dice ancora – Una violazione grave, procedurale ma una violazione dei vostri diritti, il diritto al futuro, il diritto a restare, per tanti giovani siciliani che si sono mobilitati in queste settimane. Dobbiamo stare al loro fianco perché questa battaglia non è finita, non illudiamoci proveranno a forzare ancora“.

E’ la vecchia politica, quella che sta perseguendo i sogni di Berlusconi. Lo stanno facendo rispolverando il condono edilizio del 2003 a quattro giorni dalle elezioni regionali. Lo stanno facendo con questo progetto del ponte, lo stanno facendo con la riforma della magistratura che contrasteremo duramente, perché proprio dopo la Corte dei conti, Giorgia Meloni ha chiarito qual è l’unico vero obiettivo di quella riforma costituzionale. E l’obiettivo è quello di dire alla Corte dei conti: adesso vi facciamo vedere chi comanda, ma la democrazia non è un assegno in bianco a chi prende un voto in più alle elezioni. E noi fermeremo questo tentativo di dire che chi governa non è sottoposto al giudizio della magistratura come tutti“, aggiunge la leader dem.

Noi fermeremo questo tentativo di dire che chi governa non è sottoposto al giudizio della magistratura come tutti. E lo diciamo con orgoglio da una regione che sta soffrendo per gli scandali. Non so più quanti assessori regionali non siano coinvolti in indagini, in questo momento. E sarebbe opportuno che anche il presidente di questa regione né traesse le conseguenze e si dimettesse, per ridare respiro a una Sicilia che merita ben altro, e non questa classe dirigente che la tiene a freno. E allora vi saremo al fianco in questa battaglia che non finisce qua. Riproveranno ad andare avanti anche con questo progetto del ponte, ma la vostra partecipazione con il nostro supporto, sono certo li fermerà e li batteremo alle prossime elezioni politiche stando uniti”, conclude.

Orrico (M5S): “lo Stretto non si tocca”

Il Movimento 5 stelle calabrese ha aderito e preso convintamente parte alla manifestazione contro il Ponte sullo Stretto svoltasi questo pomeriggio a Messina. In mezzo a migliaia di cittadini e cittadine provenienti da tutto il Paese abbiamo ribadito ancora una volta il nostro dissenso contro un’opera non prioritaria che toglie risorse miliardarie a territori in cui mancano strade e infrastrutture essenziali.

Un progetto bandiera delle destre che ci governano, su cui hanno costruito intere campagne elettorali, bocciato dalla Corte dei conti e dalle legittime aspettative dei calabresi e dei siciliani che reclamano tutte altre esigenze. Il messaggio per Salvini, Meloni, per chi guida la Calabria e la Sicilia è forte e chiaro: lo Stretto non si tocca“.