Elezioni Regionali, continuano le anomalie a Reggio Calabria. Una cittadina: “anche a me hanno detto che avevo già votato! Mi sono arrabbiata…”

Ancora un'anomalia durante il voto per le elezioni regionali nei seggi del comune di Reggio Calabria: una testimonianza che rivela un altro episodio molto grave, stavolta a Pellaro

Continuano, a Reggio Calabria, le anomalie elettorali in questa giornata di voto per i calabresi chiamati alle urne per il rinnovo di presidenza e consiglio della Regione Calabria. Dopo il gravissimo episodio verificatosi nel pomeriggio nella sezione 23 presso il seggio elettorale del centralissimo Principe di Piemonte – su cui l’Amministrazione Comunale ha fatto circolare una surreale smentita che conferma sillaba per sillaba tutto ciò che abbiamo scritto nell’articolo in cui diamo la notizia dell’accaduto – arrivano altre segnalazioni inquietanti direttamente dai cittadini.

Tramite la redazione di StrettoWeb, infatti, una donna testimonia quanto le è accaduto tramite una segnalazione del figlio, che con una lettera firmata documenta un altro episodio anomalo accaduto nella sezione 170 presso la scuola Don Bosco di Pellaro. “Buonasera, qualche minuto fa ho letto la notizia della donna di 86 anni che si è recata a votare ma già risultava il suo voto; adesso vi scrivo per conto di mia madre che stasera a cena ci ha raccontato che oggi verso le ore 17 circa si è recata presso il seggio elettore di Pellaro scuola statale Don Bosco per votare, ma quando ha fornito il documento per la consegna della scheda, tutti si sono fermati a guardarla e gli è stato detto testualmente ‘signora, lei ha già votato’. Mia madre si è arrabbiata con loro, evidenziando come non fosse possibile in quanto non era mai andata al seggio in precedenza dall’apertura delle urne questa mattina. Gli scrutatori l’hanno calmata, hanno preso i dati appuntando tutti i riferimenti su un block notes e l’hanno fatta votare. Quando mi ha raccontato questa cosa, mi sono arrabbiato con lei perchè sarebbe dovuta andare subito dalla Polizia. Vi prego di pubblicare questa testimonianza, grazie“.